Solo politiche di sostenibilità abitative ad hoc e interventi strutturali possono consentire a milioni di famiglie di migliorare le proprie abitazioni, rendendole sostenibili, moderne, sicure, efficienti dal punto di vista energetico.
Lo afferma il segretario generale della Filca-Cisl, Enzo Pelle, sostenendo che l’applicazione della direttiva Ue sull’efficientamento energetico delle case “oggi in Italia appare per molti versi impraticabile, la tempistica e la diffusa proprietà privata sono peculiarità che devono essere considerate. L’efficientamento energetico e in generale dei fabbricati, però, è un obiettivo su cui bisogna continuare a lavorare nell’interesse dell’inquilino e della comunità”.
Il patrimonio edile italiano, spiega, “è vetusto, e basterebbero due dati per dimostrarlo: più di 7 milioni di abitazioni sono state costruite prime degli anni ’70, e un’abitazione su tre è in classe energetica ‘G’, vale a dire quella con più sprechi. I bonus hanno dato un forte contributo al risparmio energetico con vantaggi economici e ambientali, e per questo chiediamo interventi strutturali. Ma è bene precisare che in diversi casi nemmeno il bonus 110% ha sortito effetti”, continua Pelle riferendosi in particolare all’edilizia pubblica e ai condomìni delle aree urbane più densamente abitate. Gli interventi su questi edifici, spiega ancora, “avrebbero effetti positivi in termini energetici, sociali e ambientali. Per intervenire in questi casi, però, è necessaria una normativa specifica, con finanziamenti mirati e partecipazione economica, che coinvolga le istituzioni pubbliche, a cominciare da quelle comunali, in grado di stabilire le situazioni di emergenza e le priorità”.
Fonte: Agenzia Ansa