Nonostante le più ampie rassicurazioni del Governo sulla possibilità di ottenere un differimento nei
tempi di attuazione della direttiva sulle case green, il Parlamento U.E. ha approvato, con poche variazioni, il testo già licenziato lo scorso 9 febbraio dalla Commissione industria, ricerca ed energia.
L’U.P.P.I. giudica irresponsabile il comportamento degli europarlamentari italiani che, con il loro voto favorevole, hanno compromesso la possibilità di ottenere una dilazione dei tempi di attuazione e maggiori deroghe, ben sapendo che è impensabile che l’Italia possa affrontare il tema dell’efficientamento energetico degli immobili allo stesso modo degli altri Paesi europei.
Fissare obiettivi come la classe E entro il 2030 e D entro il 2033 è assurdo, dal momento che circa l’80% degli immobili in Italia ha una classe energetica inferiore alla D.
Anche se il risparmio energetico resta un obiettivo che sta a cuore a tutti proprietari, come italiani e come europei, è del tutto irrealistico, anzi folle, prevedere di ristrutturare, in pochi anni, milioni di immobili tenendo conto della difficoltà di reperire serramenti, caldaie e materiali isolanti e che i materiali disponibili vedrebbero i loro costi aumentare in maniera esponenziale. Inoltre, l’improvvisa, inevitabile svalutazione delle case in classi energetiche basse ricadrebbe, danneggiandoli entrambi, non solo sul mercato immobiliare, ma anche sul sistema bancario italiano, ancorato al sistema delle garanzie ipotecarie su valori che scenderebbero irrimediabilmente.
L’impatto dei costi della direttiva sulle tasche dei piccoli proprietari varierà dai 20 ai 40 mila euro per unità immobiliare, cifre evidentemente troppo elevate per poter ricadere unicamente sui proprietari.
Per tali motivi l’U.P.P.I. ribadirà al Governo la necessità di incentivare gli italiani a migliorare la loro classe energetica, con i fondi che l’U.E. metterà a disposizione per l’Italia.
L’U.P.P.I., come sindacato maggiormente rappresentativo dei piccoli proprietari immobiliari, chiede l’istituzione immediata di un Tavolo permanente di confronto tra il Governo, le organizzazioni della proprietà immobiliare e i rappresentanti del mondo professionale e produttivo, per avviare quanto prima un piano nazionale di ristrutturazione degli edifici che concili le peculiarità italiane con i criteri europei.
Il Segretario Generale dr. Jean-Claude MOCHET
Il Presidente Nazionale avv. Fabio PUCCI