L’amministratore di condominio è una figura di fondamentale importanza all’interno di ogni condominio, in quanto rappresenta il punto di riferimento per i condomini e si occupa della gestione di una serie di questioni fondamentali per la vita condominiale. Tra queste troviamo la corretta gestione degli impianti, anche dal punto di vista della sicurezza e della prevenzione, la buona padronanza delle procedure contabili fiscali, l’organizzazione e la convocazione delle assemblee condominiali, l’esecuzione delle delibere assembleari, la manutenzione dell’edificio e la risoluzione di eventuali problemi tra i condomini. In sostanza, un buon amministratore di condominio professionista rappresenta, infatti, una garanzia per i suoi amministrati.
Ci si chiede spesso se l’amministratore, per essere considerato un professionista, debba necessariamente essere un amico dei condomini. La risposta è no. Non è un compito o una responsabilità che dovrebbe ricadere sulle spalle dell’amministratore. Potremmo definirla, forse, una strategia per guadagnare la loro simpatia, ma la differenza tra l’amministratore empatico e l’amministratore amico è sostanziale. L’amministratore empatico è quella figura che ha la capacità di comprendere le esigenze e i problemi dei condomini, cercando di risolverli nel miglior modo possibile, senza però intrattenere relazioni amicali con essi. L’amministratore amico, invece, è quella figura che instaura rapporti personali con i condomini, entrando in confidenza con loro, per aspetti che non riguardano la sua attività, lasciando spazio a eventuali conflitti d’interesse.
Ma quali sono le reali competenze e le qualità che definiscono un buon amministratore professionista?
Il buon amministratore di condominio dovrebbe sviluppare diverse competenze per svolgere il proprio lavoro nel modo migliore possibile. Tra le innumerevoli abilità oggi richieste, non potrà mancare una buona capacità relazionale per gestire e amministrare il condominio in modo efficiente, con grande competenza. Essere considerato un ottimo amministratore di condominio richiede, quindi, una serie di soft skills come l’empatia, la pacatezza, la prudenza e la capacità di gestire situazioni di conflitto in modo pacifico e rapido. L’amministratore competente dovrebbe avere una grande attenzione ai dettagli e una grande flessibilità, oltre a essere sempre aggiornato sulle nuove normative.
Nella relazione professionale con i condomini, è fondamentale anche garantire la riservatezza dei loro dati, evitando di divulgare informazioni personali o comportamentali che potrebbero danneggiare la reputazione del condomino stesso, oltre quella dell’amministratore. Infatti, un buon l’amministratore rispetta le leggi sulla privacy e protegge i dati dei suoi clienti.
È, quindi, meglio evitare che l’amministratore professionista intrattenga relazioni personali con i condomini, diventando l’amico della porta accanto, in quanto potrebbe creare una situazione di disuguaglianza tra i condomini stessi e violare l’etica professionale. In sostanza, l’amministratore deve essere equanime e responsabile, garantendo la trasparenza e l’imparzialità nelle scelte che riguardano la gestione del condominio. Tale modus operandi è comune al mondo delle professioni ordinistiche che puntano sul valore e sulla tutela della figura professionale.
Dunque, è preferibile scegliere un amministratore che sia un professionista serio, onesto, competente e disponibile e che venga valutato in base alle effettive competenze, abilità e conoscenze. Come detto, la relazione tra il professionista e i condomini può essere professionale e rispettosa, senza necessariamente essere amichevole. Per l’amministratore di Condominio professionista, la capacità di mantenere un comportamento professionale e di fornire un servizio di alta qualità è ciò che conta di più nello svolgimento della professione.
A cura di Sabrina Schemani – Presidente Nazionale di Gestire