Da Archimede, che costruì il primo elevator della storia per sollevare materie prime e materiali costruttivi, al “Libro dei Segreti” dell’ingegnere arabo Ibn Khalaf al-Muradi, fino alla sedia volante voluta da Luigi XV: ecco alcune delle curiosità più incredibili riguardanti gli ascensori.
Conquistando le grandi città del globo, partendo da New York il 23 marzo 1857, gli elevatori sono assoluti protagonisti a 360° in un’epoca fatta di innovazione e sostenibilità. “La storia degli ascensori è ricchissima di spunti perché parte da lontano e c’è ancora molto da scrivere”, afferma Giovanni Lorino, amministratore delegato di KONE Italia.
“Dall’amore di una scala e di una porta nacque l’ascensore”: con queste poche e semplici parole l’aforista Fabrizio Caramagna definisce un’invenzione caratterizzata da una storia che può essere suddivisa in due fasi specifiche.
Secondo una serie di ricerche condotte su testate internazionali da Espresso Communication, esiste una prima “elevator age” in cui l’ascensore, nato nel lontano 236 A.C. grazie ad Archimede, veniva utilizzato solo ed esclusivamente per trasportare materie prime o materiali di costruzione.
Proseguendo all’anno 1000, all’interno del “Libro dei Segreti” dell’ingegnere arabo Ibn Khalaf al-Muradi si parlava di un impianto di sollevamento utile a spingere un grande ariete contro la fortezza dei propri nemici.
E ancora, nel XVII secolo la scena viene letteralmente catturata da Luigi XV che, per portare le amanti nelle proprie stanze in gran segreto, aveva installato la cosiddetta “sedia volante”, ovvero un miniascensore sconosciuto alla corte.
Nonostante la creatività del Re di Francia, l’Oscar della “elevator history” appartiene a Leonardo da Vinci, che ideò il primo servizio dotato di azionamento a vite, molto più performante e sicuro rispetto ai più antichi basati su paranchi e verricelli.
Si tratta di un passo in avanti fondamentale perché da quel momento inizia la seconda “elevator age”, inaugurata ufficialmente il 23 marzo 1857 grazie al primo ascensore della storia in grado di trasportate in totale sicurezza le persone da un piano all’altro.
Questo primo “human elevator” è stato installato a New York, all’interno dell’E.V. Haughwout Building di Manhattan.
Vista la rilevanza dell’evento, il 23 marzo diviene una data talmente simbolica che nasce una giornata ad hoc, ovvero il “World Elevator Day”, utile a celebrare ogni anno l’ascensore in quanto servizio innovativo che simboleggia valori come l’accessibilità e l’inclusione e che strizza sempre più l’occhio alla sostenibilità.
A livello prettamente storico si resta sempre a New York, perché proprio nella Grande Mela nel 1870 l’Equitable Life Building è divenuto il primo complesso per uffici dotato di ascensori per passeggeri.
Dagli Stati Uniti si passa all’Europa, nello specifico alla Germania, che nel 1880 detiene la costruzione del primo ascensore elettrico, mentre a partire dal 1900 i sistemi di montacarichi automatici sono ufficialmente disponibili sul mercato.
E in Italia? Le radici dell’ascensoristica made in Italy portano gli esperti a guardare indietro, vale a dire al 1844 e alla Reggia di Caserta, grazie all’architetto Gaetano Genovese.
Tornando all’attualità, gli elevator non sono più semplici strumenti che trasportano persone e professionisti, ma dei veri e propri strumenti in grado di rivoluzionare le città, spingendo queste ultime verso un futuro sempre più green e avveniristico.
“L’ascensore ha una storia lunga e gloriosa – afferma Giovanni Lorino – Ci sono molte figure dietro alla sua continua evoluzione e, in quanto realtà leader del settore, siamo consapevoli che ci sono ancora molti capitoli da scrivere. A questo proposito, le smart city dei prossimi anni potranno essere tali solo ed esclusivamente grazie a servizi all’avanguardia utili a ridurre consumi e sprechi di energia. E non bisogna dimenticare l’impatto con le tecnologie avanzate e, nello specifico, con l’Intelligenza Artificiale, che sarà un valido alleato per approdare nella nuova e imminente terza ‘elevator age’”.
Alle parole di Lorino fanno seguito ulteriori indicazioni e dati che vedono negli ascensori dei veri e propri attori protagonisti dell’attualità.
Le prime conferme in merito giungono dai social: infatti, l’hashtag #elevator conta quasi 1,5 milioni di contenuti su Instagram e l’hashtag #ascensore, invece, 108mila. Mentre su TikTok il primo vanta quasi 3 miliardi di visualizzazioni e il secondo circa 69 milioni.
Si passa al mondo del cinema con gli ascensori che diventano contesti di film indimenticabili come il primo bacio appassionato tra i protagonisti di “Cinquanta Sfumature di Grigio”, la scoperta del magico e dolcissimo universo di Willy Wonka, la terrificante e sanguinosa scena proveniente da “The Shining” e il combattimento all’ultimo pugno offerto da Captain America e dai suoi nemici in occasione di “The Winter Soldier”. Esiste persino una serie denominata “The Elevator”, in cui i singoli episodi raccontano le disavventure vissute dai singoli condomini a causa proprio dell’ascensore che risulta quasi sempre fuori uso.
Poteva forse mancare la musica all’interno dell’analisi elaborata? Assolutamente no: dalle canzoni intitolate “Elevator” a firma dei Florida e di Eminem alla celebre “Love in an Elevator” degli Aerosmith, fino a “L’ascensore” di Adriano Celentano e all’omonima canzone prodotta da Ambra Angiolini.
Il viaggio alla scoperta del mondo dei montacarichi prosegue all’insegna della creatività e del design: tra i casi più noti, risulta importante segnalare l’America’s Society di Park Avenue, che ha trasformato l’elevator presente nell’atrio del proprio quartier generale in un’opera artistica permanente che ritrae il Chimborazo, ovvero la montagna più alta dell’Ecuador, Paese natale dell’artista.
A cura di: Ufficio Stampa Espresso Communication