[A cura di: Fondazione Inarcassa] La Fondazione Architetti e Ingegneri liberi professionisti iscritti Inarcassa apprende con rammarico la mancata discussione degli emendamenti al Dl Semplificazioni in materia di compenso del perito estimatore immobiliare e di equo compenso dei liberi professionisti. Gli emendamenti erano stati presentati dal M5S, a prima firma del Sen. Agostino Santillo.
“Intervenire sul compenso del perito estimatore e affermare il principio dell’equo compenso per i liberi professionisti sarebbero misure a tutela non solo della dignità del lavoro dei professionisti, ma soprattutto a difesa della qualità delle prestazioni che vengono erogate a servizio di tutti i cittadini – ha commentato il presidente di Fondazione Inarcassa, Egidio Comodo –. Quella subita in Commissione è una battuta d’arresto preoccupante di fronte alla quale rivolgiamo un appello al Governo affinché ascolti e si faccia carico concretamente delle istanze di centinaia di migliaia di professionisti italiani che da anni soffrono una condizione economica ed occupazionale estremamente negativa”.
Per quanto riguarda il compenso dell’esperto estimatore, l’attuale formulazione della norma prevede che il compenso dell’esperto, o dello stimatore nominato dal giudice o dall’ufficiale giudiziario, venga calcolato sulla base del prezzo ricavato dalla vendita, con la specifica – tuttavia – che prima della stessa vendita non possano essere liquidati acconti in misura superiore al 50% della cifra stabilita. “Questa norma – spiega Comodo – è gravemente lesiva delle dignità dei professionisti, ha determinato in questi anni situazioni paradossali e rappresenta l’unico caso in cui la legge italiana sancisce la mancanza di un obbligo del pagamento di un onorario calcolato secondo legge a seguito di un incarico affidato dal giudice”. La norma, tra l’altro, sarà oggetto di una pronuncia della Consulta a seguito della decisione del Tribunale di Vicenza di sollevarne la questione di legittimità costituzionale.
“Non si può parlare inoltre di tutela della dignità dei professionisti senza far riferimento – conclude Comodo – alla battaglia storica che Fondazione Inarcassa ha portato avanti in questi anni in materia di equo compenso. Auspichiamo dunque che Parlamento e Governo muovano finalmente passi in avanti per l’affermazione nella legislazione italiana di un principio di buon senso che si pone soprattutto a difesa della qualità delle prestazioni che i professionisti erogano a servizio di tutti cittadini”.