La Lombardia, con la Delibera della giunta regionale XII/816 del 31 luglio 2023, ha modificato le disposizioni relative alla disciplina degli impianti termici civili. L’obiettivo è quello di aumentare l’efficienza del sistema edificio-impianto, nell’ottica del miglioramento della classe energetica dell’edificio e della riduzione dell’impatto ambientale. Un risultato da raggiungere mediante una diagnosi energetica, che permette di valutare gli interventi più efficaci sotto il profilo dei costi con i relativi tempi di ammortamento del capitale investito.
In particolare, è stato modificato il capitolo 19 (attività ispettiva), delle “Disposizioni per l’installazione, l’esercizio, il controllo, la manutenzione e l’ispezione degli impianti termici civili”, allegate alla Dgr 3502/2020. Le disposizioni si applicano agli impianti termici civili di potenza utile nominale complessiva superiore o uguale a 116,3 kW, contraddistinti dalla presenza di uno o più generatori di età superiore a quindici anni.
Le nuove disposizioni introducono, in sostituzione della precedente verifica dell’efficienza globale media stagionale, l’obbligo di esecuzione di una diagnosi energetica, effettuata in conformità alle norme UNI CEI EN 16247-1-2:2022.
La diagnosi energetica, da trasferirsi ai proprietari di tutte le unità immobiliari componenti l’edificio, dovrà evidenziare:
• l’assolvimento dell’obbligo di installazione dei sistemi di termoregolazione e contabilizzazione, fatto salvo il caso di impossibilità tecnica o non convenienza economica, quest’ultima valutata secondo il metodo definito dalla UNI EN 15459 e tenuto conto dei criteri applicativi stabiliti dalla UNI/TS 11819;
• l’indicazione dei possibili interventi di efficientamento del sistema edificio-impianto, specificandone il corrispondente impatto sulla classificazione energetica, considerati sia singolarmente sia nel loro complesso.
La mancata formulazione della diagnosi energetica comporta l’obbligo di provvedere alla sostituzione del generatore, oltreché, ove non si sia proceduto in tal senso, al pagamento di una sanzione da mille a diecimila euro.