[A cura di: Arera] Più di 52 milioni. Tante sono state le chiamate indirizzate dagli utenti hai fornitori di luce e gas nel 2018, secondo il monitoraggio effettuato dall’Arera, dal quale si evince innanzitutto che le telefonate ai call center sono diminuite, in particolar modo per gli operatori che hanno sviluppato altri mezzi di contatto (servizi web e app per smartphone).
Quanto, invece, ai motivi delle chiamate, secondo l’indagine di customer satisfaction, il ricorso al call center è motivato nel 38% dei casi dall’esigenza di sbrigare una pratica (era il 36% nel 2017), per il 32,5% dalla necessità di acquisire un’informazione (era il 37,7% nel 2017), per il 23,9% dal dover risolvere un problema e il 5,6% per un reclamo (era il 4% nel 2017).
Quindi un calo delle telefonate per informazioni e un aumento di pratiche e reclami.
Sul fronte opposto, quello delle imprese, il 75% delle aziende utilizza un risponditore automatico, mentre nel 25% dei casi un operatore risponde direttamente al cliente.
Il tempo medio di attesa, nel 2018 è stato di 79,6 secondi, contro i 77,0 secondi del 2017 (sensibilmente inferiore rispetto allo standard minimo previsto da ARERA di 180 secondi).
ARERA ha anche monitorato la soddisfazione dei clienti, che a quanto pare nel 2018 si è mantenuta elevata e stabile (92,3), facendo registrare un lieve incremento rispetto al secondo semestre 2017 (+0,6).
Nel caso le richieste telefoniche non risolvano le problematiche dei clienti, questi ricorrono allo strumento del reclamo scritto e – nei casi in cui non si riceva risposta o questa sia insoddisfacente – alla conciliazione.
In base al report di Arera, sono circa 500mila i reclami scritti, su quasi 54 milioni di clienti elettrici e gas analizzati e 550 venditori. Minori le richieste scritte di informazione, pari a 283 mila.
Sia per i reclami, sia per le richieste di informazione scritti si registra una diminuzione rispetto al 2017, rispettivamente -8,9% e -22,7% nel mercato libero, -17,4% e -16,4% in quello tutelato.
In controtendenza solo i reclami dei clienti elettrici alimentati in media tensione (in genere utenze professionali) i cui contratti presentano maggiore complessità. La fatturazione rimane il tema principale dei reclami e delle conciliazioni.
Anche su questo tema dei reclami scritti ARERA ha realizzato la propria indagine di customer satisfaction. Il 92% dei clienti è poco o per nulla informato della esistenza di standard specifici relativi alla risposta ai reclami e alle richieste di informazione e solo il 13,1% dei clienti che hanno presentato un reclamo è consapevoli dell’esistenza dell’obbligo, introdotto da ARERA per i venditori di energia, di dare risposta ai reclami scritti entro 40 giorni (ridotti a 30 dal gennaio 2019), con indennizzo automatico in bolletta nel caso di mancata risposta o ritardo.
Nel 2018 sono stati erogati ai clienti indennizzi automatici per circa 2,8 milioni di euro (-9,6% rispetto al 2017), cui vanno aggiunte le risorse recuperate dai clienti finali attraverso il ricorso alle procedure conciliative, che ammontano complessivamente a ulteriori 5,6 milioni di euro.
Il Servizio Conciliazione dell’ARERA – istituito dall’Autorità per mettere a disposizione dei clienti finali di energia elettrica e gas una procedura di risoluzione di controversie con gli operatori mediante l’intervento di un conciliatore (www.arera.it) – vede un numero stabile di domande rispetto al 2017, circa 10.700, con un tasso di accordo pari al 66%.