L’UPPI chiede al Governo di sospendere la riforma del catasto
L’U.P.P.I. apprende con sgomento e con un certo disagio che il Capo del Governo, Mario Draghi, ritenendo la riforma del Catasto, che ha superato il passaggio in Commissione Finanze con un solo voto di scarto, di fondamentale importanza, minaccia di approvarla ponendo la questione di fiducia.
Dal suo insediamento, a febbraio 2021, fino all’ottobre dello stesso anno, l’esecutivo guidato dall’ex banchiere centrale europeo, ha fatto ricorso all’istituto della fiducia 26 volte, in media tre volte al mese.
Evidentemente questo è il metodo di governo al quale dovremo abituarci, un metodo che prevede il congelamento del dibattito parlamentare, poiché il Parlamento dovrà votare una riforma a “scatola chiusa” e, cosa altrettanto grave, verrà superato ogni tentativo di consultazione delle parti sociali.
Intendiamo, come sindacato maggiormente rappresentativo dei piccoli proprietari immobiliari, denunciare apertamente una metodologia che non appartiene né alla nostra cultura personale, né alla cultura storica, politica e sociale del nostro Paese.
La riforma del Catasto, per quanto, per alcuni aspetti, sia auspicabile, soprattutto in relazione ad un generale ammodernamento e ad una correzione delle disparità e delle disuguaglianze oggettive sul territorio nazionale, contiene numerose criticità che, se non affrontate, si riverserebbero sul Paese e sul valore degli immobili italiani, già fortemente penalizzato da decenni di scellerate politiche fiscali europee.
L’U.P.P.I. ritiene che non sia possibile riformare il Catasto senza preventivamente riformare la tassazione immobiliare e senza una reale garanzia per i proprietari rispetto alla c.d. “invarianza di gettito”.
Dopo la pandemia e l’aumento indiscriminato dei cos ti di luce e gas, l’economia italiana avrebbe bisogno di tutto tranne che di incertezza e variabilità, meno ancora avrebbe bisogno di patrimoniali e di aumenti del prelievo fiscale.
L’U.P.P.I. trova, inoltre, inaccettabile ed ingiusto, oltre che gravemente antidemocratico, non consentire un ampio dibattito in merito e rifiuta di sacrificare alle logiche di bilancio europee e alla gestione dei fondi del PNRR la tutela del patrimoni o immobiliare.
Auspichiamo che all’interno del Parlamento prevalga il senso di responsabilità che consenta ai cittadini, attraverso le parti sociali che li rappresentano, di partecipare alle scelte politiche che riguardano loro e il futuro delle prossime generazioni.
Il Presidente Nazionale UPPI avv. Gabriele Bruyère
Il Segretario Generale UPPI avv. Fabio Pucci
Il Vice Presidente Nazionale UPPI dr. Jean-Claude Mochet
Il Segretario Nazionale UPPI rag. Andrea Casarini