“Le case valgono meno ma le tasse sulla proprietà immobiliare sono aumentate. L’unica speranza è che la riforma del catasto ne tenga conto e con l’introduzione della local tax venga va assolutamente scongiurata l’ipotesi di un ulteriore aggravio fiscale sugli immobili”. Quello a margine dell’indagine sul peso fiscale che incombe sul mattone è stato, praticamente, l’ultimo commento pubblico del segretario generale della Cgia di Mestre, Giuseppe Bortolussi, scomparso nella serata di sabato 4 luglio, all’età di 67 anni, all’ospedale di Padova, dov’era ricoverato dopo che le sue condizioni di salute si erano ulteriormente aggravate. Malato da tempo, Bortolussi, sposato e padre di tre figlie, non aveva mai fatto mancare il proprio contributo all’associazione degli artigiani di Mestre, ponendo ripetutamente l’accento, tra gli altri, sul problema delle tasse sulla casa: cavallo di battaglia che è diventato anche una sorta di testamento professionale.
TASSE E VALORE
Secondo l’indagine della Cgia di Mestre, negli ultimi 5 anni il valore economico degli immobili è crollato di circa 1,2 miliardi di euro (-14,2%) mentre, nello stesso periodo, le tasse sono salite in misura esponenziale: +31,2 per cento. In particolare, in termini assoluti il carico fiscale è aumentato di 12,3 miliardi di euro, passando dai 39,48 miliardi del 2010 ai 51,8 miliardi del 2014; gli immobili ad uso abitativo, invece, hanno perso circa 1 miliardo di euro di valore (-16,6 per cento), mentre gli altri immobili (capannoni, uffici, negozi, laboratori artigianali, etc.) hanno subito una contrazione pari a 136,6 milioni di euro (-14,2 per cento).
COMPRAVENDITE
Nell’indagine di Cgia un focus è stato dedicato anche al tema delle compravendite immobiliari, fiaccato non soltanto dalla crisi economica ma pure dalla stretta del credito. Ebbene, nel periodo di riferimento (2010-2014) le operazioni di acquisto e vendita riferite alle abitazioni sono diminuite di circa 208.000 unità (- 27,3 per cento). Per gli immobili strumentali, invece, la contrazione ha sfiorato le 12.500 unità (-25,1 per cento).
LE PROFESSIONI
Naturalmente, di questo trend negativo non ha subito gli effetti solo il comparto immobiliare in senso stretto, ma l’intero settore che gravita intorno alla casa: innumerevoli gli artigiani dell’edilizia (muratori, carpentieri, posatori, piastrellisti, dipintori, lattonieri, etc.) del legno (falegnami, serramentisti, mobilieri, etc.) e dell’impiantistica che sono stati costretti a gettare la spugna o nella migliore delle ipotesi a ridurre drasticamente il personale alle proprie dipendenze.