[Fonte: Sicet – Cisl]
Se Governo, proprietari di case e immobiliaristi fanno fronte comune nel difendere la scelta di non prorogare gli sfratti, dall’altra parte della barricata si posizionano i sindacati degli inquilini.
In prima linea c’è, ad esempio, il Sicet Milano, che lo scorso 14 gennaio, nell’ambito di una conferenza stampa congiunta con la Cisl, ha diffuso i propri dati, ed espresso con forza la propria posizione.
MANCATA PROROGA
La mancata conferma da parte del Governo della sospensione di alcuni sfratti per finita locazione è stata giustamente criticata da più parti, Sindacati compresi, perché sbagliata e perché costituisce un pessimo segnale sulla questione dell’emergenza sfratti.
Il Ministro Lupi, infatti, ha deciso inopinatamente di rimettere nel circolo dell’emergenza abitativa anche quelle famiglie con sfratto per finita locazione che si erano viste precedentemente prorogare di volta in volta l’esecuzione.
Ma il dibattito che ne è conseguito si è avvitato sulla totale confusione degli argomenti. E la confusione serve a poco per tutelare gli interessi dei diretti interessati, cioè le famiglie sfrattate.
Ad esempio è sfuggito a molti che circa il 95% degli sfratti in esecuzione con richiesta di concessione della forza pubblica non ha mai goduto fino ad ora di alcuna proroga. Tra l’altro la sospensione non interveniva automaticamente nemmeno sulle situazioni di sfratto per finita locazione con i requisiti previsti, ma doveva essere esplicitamente richiesta dalla famiglia sfrattata.
QUANTI SFRATTI
Alla fine, se si vuole affrontare in modo serio la questione degli sfratti sul territorio italiano e, in particolare, sul territorio milanese, è forse opportuno fare un po’ di chiarezza sui numeri che compongono questa gravissima emergenza.
Sul territorio nazionale, nell’anno 2013 i provvedimenti di sfratto per finita locazione emessi dai Tribunali sono stati complessivamente 5.424 a fronte di ben 65.302 provvedimenti per morosità dell’inquilino. A Milano, nell’anno 2013 i provvedimenti di sfratto per finita locazione sono stati 151 contro i 2.651 provvedimenti per morosità, rispettivamente il 5,38% e il 94,62% sul totale degli sfratti emessi.
I dati ministeriali relativi all’anno 2014 non sono ancora disponibili, ma l’andamento è stato sicuramente simile a quello dell’anno precedente con un possibile ulteriore incremento percentuale dei provvedimenti di sfratto per morosità.
In tale contesto, anche volendo considerare l’accumulazione degli sfratti sospesi nel corso degli anni precedenti, che peraltro si sono paradossalmente ridotti per effetto della modifica in senso restrittivo dei requisiti di accesso alla sospensione, gli sfratti per finita locazione a Milano che hanno goduto della sospensione fino al 31/12/2014 sono circa 120-140. In esecuzione con forza pubblica a Milano ce ne sono circa 14.000.
Gli sfratti sospesi riguardano indubbiamente di nuclei familiari fortemente disagiati e in difficoltà, in cui predominano i requisiti dell’anzianità o dell’invalidità dei componenti, che era ed è legittimo tutelare in modo particolare.
Per questo è giusto chiedere al Governo di reiterare la sospensione. L’abbiamo chiesto anche come sindacato e continueremo a chiederlo, ma non possiamo dimenticare che ogni giorno famiglie che hanno le stesse condizioni di difficoltà, non hanno mai avuto alcuna proroga o sospensione e vengono messe in mezzo alla strada avendo come unica colpa di non essere riuscite a pagare un affitto al di fuori della portata del loro reddito. Nella Città di Milano il rapporto attuale tra sfratti e famiglie residenti è pari a 1 su 358; nell’anno 2007 era 1 su 841.
FORZA PUBBLICA
Gli sfratti richiestiAlla data del 31/10/2014 (ultimo dato disponibile) gli sfratti con procedura esecutiva in corso per i quali è stata richiesta almeno una volta, da parte dell’Ufficiale Giudiziario, la concessione della forza pubblica sono circa 2.700.Gli sfratti per morosità per i quali è in corso la procedura esecutiva sono quasi 10mila. Il rapporto di quasi uno a 4 era inferiore a inizio 2014.
A questi vanno aggiunti gli sfratti riferibili perlopiù alla vendita giudiziaria di alloggi a seguito di debiti contratti a vario titolo (mancato pagamento rate mutuo, morosità su spese condominiali).
La somma delle due tipologie (morosità e altro) evidenzia che gli sfratti in esecuzione per difficoltà nel pagamento dei costi della casa sono poco più di 5 volte quelli per finita locazione.
Erano 4 volte all’inizio dell’anno 2014
Gli sfratti eseguiti
A Milano e Provincia sono stati eseguiti con forza pubblica concessa:
* nell’anno 2010: 2.916 sfratti;
* nell’anno 2011: 2.898 sfratti;
* nell’anno 2012: 2.631 sfratti;
* nell’anno 2013: 2.813 sfratti;
* nell’anno 2014: 2.828 sfratti.
Sono 25-30 gli accessi giornalieri programmati dagli Ufficiali Giudiziari per l’esecuzione degli sfratti. Nel corso del 2014 gli Ufficiali Giudiziari hanno presentato ai diversi Commissariati di PS 47.971 richieste di assistenza della forza pubblica per l’esecuzione degli sfratti.
EMERGENZA UNICA
L’emergenza abitativa, compresi gli sfratti, è sempre stata una componente “storica” della vita sociale, ma una situazione così grave a Milano, sotto il profilo dell’assenza di risposta pubblica, non si vedeva da oltre 25 anni. Nell’ultimo anno, in particolare, è crollato in modo quasi verticale il sistema dell’offerta abitativa pubblica, mentre le esecuzioni degli sfratti sono proseguite quotidianamente senza che nessun livello istituzionale si ponesse il problema di un intervento preventivo.
In questo momento a Milano centinaia di famiglie sono in mezzo alla strada, mentre cresce la domanda generale di alloggi pubblici a canone sociale. Sul totale delle domande di assegnazione in deroga alla graduatoria, quelle relative a famiglie con procedura di sfratto sono circa il 65-70%. In questo momento sono circa 740 le famiglie che attendono l’offerta di un alloggio popolare che hanno avuto assegnato solo sulla carta. Di queste, almeno la metà sono famiglie con sfratto già eseguito con forza pubblica che si stanno arrangiando come possono.
SCELTE SBAGLIATE
Mentre l’Assessore Benelli firmava, insieme ai suoi colleghi di Roma e Napoli, un condivisibile appello con la richiesta di reiterare la norma per la sospensione degli sfratti, a Milano gli sfratti per morosità incolpevole continuavano (e continuano) ad essere eseguiti perché il Comune non ha determinato le procedure previste dalla Legge 124/2013 e dal DM 14/5/2014 per la loro graduazione.
È dal mese di giugno, cioè subito dopo la pubblicazione del Decreto Ministeriale, che il Sicet sollecita l’assessore a raccogliere le domande delle famiglie sfrattate con morosità incolpevole per ottenere la graduazione della concessione della forza pubblica in attesa dell’offerta di un alloggio pubblico. Ma l’assessore e i suoi collaboratori hanno sempre ritardato l’applicazione della norma adducendo la mancanza delle linee guida regionali (previste, ma non obbligatorie).
In realtà, l’assessorato ha fondato tutto l’intervento comunale sull’emergenza sfratti sul funzionamento della molto pubblicizzata Agenzia Sociale per la Locazione, che, anche volendo essere molto positivi, a poco servirà per risolvere i problemi delle migliaia di famiglie morose.
Qualche giorno fa il Comune, con una Delibera di Giunta e una successiva Determinazione Dirigenziale del 30/12/2014, ha finalmente deciso di aprire un Avviso Pubblico per la raccolta delle domande dei cittadini per l’accertamento della morosità incolpevole ai fini dell’eventuale contributo e, soprattutto, della graduazione della concessione della forza pubblica nell’esecuzione dello sfratto.
Ma il provvedimento prevede:
* un periodo temporale di presentazione, assolutamente non previsto da alcuna norma, con un termine perentorio (30 aprile 2015) oltre il quale non è più possibile inoltrare la domanda;
* ai Consigli di Zona viene attribuita la funzione fondamentale, non già di raccogliere semplicemente le domande, ma di verificare i requisiti di accesso le condizioni di incolpevolezza sulla morosità. Nonostante si tratti di provvedimenti amministrativi a tutti gli effetti, emessi da ben 9 soggetti diversi (tanti sono i CdZ) non viene indicata alcuna procedura amministrativa precisa, né per gli uffici, né per il cittadino;
* la maggior parte delle informazioni richieste nel modulo (molto complicato) che dovrà essere compilato dagli sfrattati sono già in possesso del Settore Assegnazioni del Comune di Milano che, incredibilmente, è escluso da ogni procedura su questo argomento;
* i motivi alla base della morosità incolpevole sono esclusivamente quelli del Decreto Ministeriale, mentre era assolutamente possibile ampliare le casistiche per renderle più aderenti alla realtà milanese. Ad esempio tutti i lavoratori precari e irregolari non potranno produrre i documenti obbligatoriamente richiesti e saranno esclusi;
* a seguito dei ritardi comunali viene richiesta la certificazione ISE e ISEE secondo i nuovi criteri in vigore dal 1 gennaio 2015 che in questo momento però non sono ancora operativi;
* l’istruttoria per il riconoscimento dell’eventuale contributo è posta in capo all’Agenzia Sociale per la Locazione, di cui allo stato attuale non si conosce il funzionamento;
* allo sfrattato si richiedono preventivamente informazioni e scelte che, dipendendo esclusivamente dal comportamento della proprietà, non possono essere valutate;
* il meccanismo di trasmissione degli elenchi delle famiglie sfrattate con morosità incolpevole, ai fini della graduazione della concessione della forza pubblica, è assolutamente inefficace perché non viene legato all’effettiva esecuzione e confligge con le procedure faticosamente concordate in Prefettura in un Protocollo d’Intesa che verrà firmato nei prossimi giorni.