Le città si spopolano di esercizi commerciali. Attività storiche chiudono, e altre non ne aprono, al punto che numerose rappresentanze della proprietà edilizia hanno chiesto senza fortuna – in sede di approvazione di legge di bilancio – di istituire la cedolare secca anche per i negozi.
Il problema, tuttavia, è di più ampia portata, e riguarda molteplici voci di spesa che, così come soffocano l’utenza privata, stringono in una morsa anche i commercianti. Tra queste, la bolletta elettrica. Come dimostra l’Indice Costo Energia Terziario (elettricità) diffuso da Confcommercio, nel primo trimestre 2018 l’andamento della spesa per la fornitura di energia elettrica sostenuta in regime di maggior tutela dai profili tipo di imprese del settore dei servizi segna un aumento del 2,3% rispetto al trimestre precedente.
A generare l’incremento, la crescita del prezzo all’ingrosso della materia prima (+18% nel quarto trimestre 2017) tornato sui livelli del 2010, superiore alle previsioni di prezzo effettuate, nel trimestre precedente, dal Regolatore. Sul piano tendenziale, nel primo trimestre 2018 si prevede un aumento dell’8,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno passato.
Da segnalare, per quanto riguarda l’incidenza delle diverse componenti sulla spesa lorda per l’elettricità, il calo positivo della fiscalità al 51,6%: si tratta, però, di un dato medio che non vale per tutte le categorie d’impresa. Come rimarcato da Confcommercio, infatti:
“La riforma degli oneri di sistema in vigore dal primo gennaio scorso penalizza fortemente le imprese del terziario a ridotto consumo di energia elettrica, come bar e ristoranti, per i quali l’aumento degli oneri di sistema supera il 10%“.
Per quanto riguarda, invece, le spese relative all’acquisto di gas, nel primo trimestre 2018 l’Indice che misura l’andamento medio della spesa per la fornitura di gas naturale sostenuta dai profili tipo di imprese del settore dei servizi, registra un aumento, fisiologico, dell’8,8% rispetto al trimestre precedente. Anche l’anno scorso, di questi tempi, l’aumento fu di analoga percentuale. Nel dettaglio, continua la crescita del prezzo all’ingrosso. Anche il primo trimestre 2018, nel confronto su base annuale, evidenzia un differenziale che sul tendenziale è pari a +5,6%.