La deforestazione e il degrado delle foreste stanno distruggendo il nostro pianeta, minacciando la biodiversità e contribuendo agli effetti devastanti dei cambiamenti climatici e del riscaldamento globale. Di fronte a una sempre maggiore consapevolezza dei consumatori su temi ambientali, cresce la richiesta di informazioni sull’origine del legno utilizzato nei prodotti che vengono acquistati. A causa della molteplicità delle tipologie di legno e degli attori coinvolti nella filiera del legname, risulta però difficile tracciare se un materiale proviene da uno sfruttamento legale. Un metodo rigoroso di tracciabilità, quindi, aiuterebbe le imprese a privilegiare e a favorire legname proveniente da fonti legali permettendo lo sviluppo e la crescita dell’intera filiera.
La nuova norma internazionale ISO 38200 “Chain of custody of wood and wood-based products” specifica i requisiti per una catena di approvvigionamento del legno e dei prodotti a base di legno che consente agli utenti di tracciarne le origini. Lo standard permette agli utilizzatori di determinare se il materiale utilizzato è “verificato” (possono essere fornite prove di conformità ai requisiti di un Sistema di Dovuta Diligenza); “specificato” (il materiale soddisfa requisiti specifici, documentati e pubblicamente accessibili stabiliti); “certificato” (un materiale soddisfa i requisiti di un particolare schema di certificazione); “riciclato” (materiale recuperato o deviato dal flusso dei rifiuti).
Dalle parole di Jorge E. R. Cajazeira, presidente del comitato ISO/PC 287 che ha sviluppato la norma: “La ISO 38200 fornisce un quadro comune che consente agli attori in gioco lungo la filiera del legno di parlare la stessa lingua; essa aiuterà gli acquirenti a rintracciare materiali provenienti da diverse fonti, evitando l’ingresso di legnami da fonti illegali nella catena di approvvigionamento”.
Voltando pagina, ma trasferendosi nel campo d’azione dell’ente di italiano di normazione, è stato rinnovato l’Accordo tra Uni e Finco per la visualizzazione di tutte le norme a catalogo Uni (oltre 20mila, tra norme UNI, CEN e ISO) ad un prezzo agevolato. Come già per il 2018, questa intesa prevede un abbonamento di 12 mesi ed un costo differenziato in base alla dimensione aziendale, pari a 200 euro + iva per le aziende con meno di 50 dipendenti e 300 euro + iva per le aziende con più di 50 dipendenti ed un fatturato inferiore a 500 milioni di euro.
Rispetto alle edizioni precedenti, la convenzione contiene una importante novità in merito alla possibilità di sottoscrivere, al prezzo di 50 euro più iva un mini abbonamento ad un pacchetto di 12 norme UNI richiamate nel Codice degli Appalti e di scaricarle, per una sola volta, al costo di 15 euro più iva.