Sarà anche una manovra “no lacrime e sangue” come dichiarato dal Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, ma la nuova Legge di Bilancio, nella sua stesura preliminare, ha sicuramente disatteso molte delle aspettative della proprietà immobiliare.
Dalle prime indiscrezioni sul testo licenziato ieri, sono soltanto due le novità principali che interessano il comparto immobiliare: la prima consiste nel cosiddetto “bonus verde” che prevede detrazioni del 36% per la cura di giardini (anche condominiali) e terrazzi. Una misura “contro l’inquinamento, opportunità per il florovivaismo”, secondo il Ministro dell’Ambiente Maurizio Martina, che sembra tanto a una sorta di “contentino, almeno dal punto di vista della proprietà edilizia”. La seconda, invece, riguarda il ritocco, al ribasso, della detrazione per l’installazione di caldaie a condensazione e a biomassa, che passa dal 65% al 50%.
Confermata la cedolare secca al 10% sugli affitti a canone concordato e la possibilità di cessione dell’ecobonus a soggetti terzi, istituti di credito compresi, per interventi di riqualificazione energetica sulle singole unità immobiliari.
Sono arrivati, via Twitter, i primi commenti alla manovra di Bilancio licenziata ieri dal Consiglio dei Ministri. In particolare sul bonus per la cura del verde privato, il vicepresidente nazionale della Confedilizia, Corrado Sforza Fogliani, ha espresso parole tutt’altro che di elogio: “Finanziaria. Bonus verde terrazzi e giardini. Pannicelli, per ridare alle case il valore espropriato con tasse ci vuol altro…”.
Il bicchiere mezzo pieno, invece, è quello che vede il numero uno della associazione della proprietà Giorgio Spaziani Testa, che, nonostante la richiesta di estendere la cedolare secca agli esercizi commerciali non sia stata, al momento, presa in considerazione, rimane fiducioso in attesa del testo definitivo:
Il rinnovo della cedolare secca del 10% sugli affitti abitativi a canone calmierato, in scadenza a fine anno, è un primo importante segnale per il settore immobiliare (sempre che si tratti di almeno un altro quadriennio di durata o, ancor meglio, di una stabilizzazione). Adesso attendiamo conferma dell’introduzione della cedolare – come richiesto dalla quasi totalità del Parlamento – anche per gli immobili non abitativi, a partire dai locali commerciali.