[A cura di: Massimo Pasquini – segretario nazionale Unione Inquilini]
Fin dal 2012, il 10 ottobre è, in Italia, la Giornata nazionale sfratti zero, che si inserisce nell’ambito del mese internazionale sfratti zero, promosso da 15 anni dall’Alleanza internazionale degli abitanti (www.habitants.org). In Italia siamo giunti alla VI edizione, e quest’anno, dai dati in nostro possesso, ci saranno iniziative in 15 Regioni, 27 Comuni capoluoghi di provincia e 33 Comuni, nei quali si svolgeranno 41 iniziative
Si tratta di un evento nell’ambito della lotta per il diritto alla casa che non ha eguali in Italia, e che ogni anno intende, con una azione coordinata, sensibilizzare l’opinione pubblica sulla questione sfratti, e più in generale sulla precarietà abitativa, denunciando come in Italia da parte del Governo, di Regioni e Comuni la questione abitativa non sia intesa come una priorità nell’agenda politica.
Eppure in Italia i dati sono terrificanti: nel solo 2016, ultimo dato ufficiale disponibile, le sentenze di sfratto sono state 61.718 e di queste ben 54.829 per morosità incolpevole; le richieste di esecuzione sono state 158.720; gli sfratti eseguiti con la forza pubblica sono stati 35.336.
Le province con il più alto rapporto tra sentenze di sfratto e famiglie abitanti, dati 2016, sono state:
Si tratta di dati che con tutta evidenza parlano di una questione nazionale non solo riferibile alle sole grandi aree urbane.
Il Governo, le Regioni e i Comuni hanno risposto agli sfratti e alle 650.000 famiglie nelle graduatorie, con l’azzeramento del fondo contributo affitto, con la riduzione nel 2017 a soli 11 milioni di euro disponibili del fondo morosità incolpevole; con l’assenza completa di programmi di aumento dell’offerta di alloggi di edilizia residenziale pubblica.
La giornata 10 ottobre sfratti zero intendiamo caratterizzarla con la proposta di riutilizzo degli immobili pubblici e privati ad uso abitativo, attraverso il recupero e l’autorecupero, in ciò attuando e rendendo intervento strutturale quanto previsto dall’articolo 26 commi 1 e 1bis della legge sblocca Italia e dalla circolare del Ministro Minniti del 1 settembre 2017.
È quindi necessario abbandonare le politiche emergenzialiste fino ad oggi attuate, che hanno solo portato ad uno spreco immane di risorse pubbliche senza intaccare minimamente la domanda che viene dal fabbisogno reale”.