La lite tra vicini di casa ad Arezzo, sfociata nella morte di uno dei due, è solo l’ultimo caso di una serie di omicidi nati da accesi dissapori di condominio.
Il più eclatante è rappresentato dalla strage di Erba dell’11 dicembre 2006, quando i coniugi Olindo Romano e Rosa Bazzi uccidono a sprangate e a coltellate la loro vicina di casa, Raffaella Castagna e il figlio Youssef Marzouk, di due anni e tre mesi, la nonna del bambino Paola Galli e un’altra donna attirata sul posto dalle urla, Valeria Cherubini. Scampò alla strage Mario Frigerio, nonno del bimbo e marito e padre di due delle tre donne morte, che testimoniò poi contro Olindo e Rosa. I due coniugi scontano l’ergastolo ma si sono sempre proclamati innocenti e di recente hanno sollecitato nuove indagini, in particolare “sullo spaccio di droga”.
L’11 dicembre scorso, pronunciando la frase “Ora vi uccido tutti”, Claudio Campiti irrompe in una riunione di condominio a Roma, nella zona della borgata Fidene, e uccide sparando tre donne, ferendo altre persone una delle quali morirà qualche giorno dopo. Il killer con quel consorzio era in guerra da anni, si sentiva perseguitato e si rifiutava di pagare le spese.
Era il 3 novembre quando un cittadino peruviano di 41 anni moriva dopo essere stato colpito nel centro storico di Genova da una freccia al torace scoccata con un arco dal vicino di casa.
Un banale diverbio è costato la vita a Paolo Marangon, un 67enne picchiato da un bullo sulle scale di un condominio a Sottomarina di Chioggia. La vittima era caduta a terra e aveva battuto il capo dopo aver ricevuto alcuni schiaffi da un 26enne.
Il 27 dicembre un 52enne di Cattolica Eraclea (Agrigento) è stato ucciso a coltellate. Il diverbio sfociato in un omicidio sarebbe scaturito per futili motivi, forse dovuti all’alcool. L’indagato per l’omicidio è un pensionato, suo vicino, sessantenne, arrestato.
Il 28 aprile scorso uno screzio tra vicini di casa è culminato a Treviglio, nella Bassa bergamasca, nell’omicidio di un uomo di 61 anni, Luigi Casati, e nel ferimento della moglie Monica Leoni, di 57. A sparare contro i due una vicina di casa di 71 anni, Silvana Erzemberger, ambulante, che ha utilizzato una pistola regolarmente detenuta e che è stata arrestata.
Alla fine di novembre due vicini di casa di 49 anni, entrambi originari del Napoletano, hanno discusso in modo acceso a Subbiano per il fumo proveniente dal barbecue. Ad un certo punto uno dei due avrebbe tirato fuori un coltello colpendo il contendente al torace.
Andando più indietro nel tempo, nel 2015 un uomo di 50 anni uccide con una coltellata il vicino di casa coetaneo nel quartiere romano di Ponte di Nona. All’origine della lite i rumori molesti che venivano da casa della vittima, la televisione ad alto volume e le gocce dei panni stesi sul balcone.
Nel febbraio 2011 un muratore di 38 anni viene ucciso a colpi di pistola da un vicino di casa di 65 anni a Cellino San Marco (Brindisi). I due litigavano da tempo per questioni legate ai pagamenti delle bollette dell’acqua.
Alla Vigilia di Natale, a Genzano di Lucania (Potenza), tre persone – una madre e i suoi due figli – vengono uccise a colpi di arma da fuoco da un uomo di 77 anni, Ettore Bruscella. Anche in questo caso la faida andava avanti da tempo: le vittime gestivano una lavanderia al piano terra della palazzina dove abitava Bruscella, che non sopportava i vapori prodotti dall’esercizio commerciale e la sua canna fumaria.
Nel giugno 2007, a Voghera, una ex guardia giurata uccise a fucilate il vicino di casa di 80 anni e la nipote di 68 anni al culmine di una lite su una somma di denaro da dividere tra i condomini e la candidatura di un amministratore sgradito al killer.
di Simona Tagliaventi, Agenzia ANSA