Grazie al Decreto Anticipi (Dl 145/2023, articolo 4), più del 90% dei titolari di partita Iva, in particolare avvocati e commercialisti, potranno posticipare la seconda rata dell’acconto Irpef al prossimo anno. Questa misura è stata pensata per aiutare coloro che, nel 2022, hanno realizzato un fatturato o compensi fino a 170mila euro, fascia in cui ricade la maggioranza degli autonomi e degli imprenditori.
Secondo i dati delle Finanze, su 520.458 professionisti che hanno presentato la dichiarazione Iva – e quindi sono in regime ordinario – il 90% ha un volume d’affari entro la soglia fissata dal decreto.
Si tratta di 467mila soggetti ai quali vanno aggiunti i professionisti nel regime forfettario, ossia con ricavi entro gli 85mila euro, che si stima siano almeno 700mila, sugli oltre 2 milioni di forfettari.
In totale, i professionisti interessati dal rinvio dell’acconto sarebbero pertanto 1,2 milioni.
Il Decreto Anticipi, oltre a posticipare la scadenza del pagamento dal 30 novembre al 16 gennaio, offre anche la possibilità di suddividere la quota da pagare in cinque rate mensili, con l’applicazione di un interesse del 4%.
Secondo le stime fornite dalla Cassa Forense, saranno circa 208mila (il 94%) gli avvocati che coglieranno al volo l’opportunità del questo rinvio. La percentuale di commercialisti che opteranno per questa soluzione si attesta invece al 91%.