Parzialmente sbloccata, ma sempre in attesa di sviluppi definitivi, la vicenda relativa ai fondi per la riqualificazione delle periferie, che nei giorni scorsi è sfociata in un pesante scontro istituzionale tra enti locali ed Esecutivo giallo-verde.
Ora, dopo lo spiraglio di apertura venutosi a creare dopo il confronto con il premier Conte, il presidente dell Anci, Antonio Decaro, precisa: “Abbiamo deciso di non sospendere le relazioni istituzionali con il Governo perché il presidente del Consiglio si è impegnato, entro una settimana, dieci giorni, a risolvere il problema creato dal blocco dei fondi per il bando periferie disposto in Senato ad agosto con un emendamento al Milleproroghe. Non abbiamo capito le motivazioni per le quali non è possibile porre rimedio in queste ore. Ma registriamo un impegno importante. Che metteremo alla prova dei fatti. Come ho annunciato direttamente al presidente Conte, se non si arriverà alla soluzione, noi sindaci non parteciperemo più ai lavori della conferenza unificata, dal cui esame passano tutti i provvedimenti”.
All’incontro con il presidente del Consiglio e il vice ministero dell’Economia, Massimo Garavaglia, hanno partecipato con Decaro, i sindaci di Roma, Virginia Raggi, Torino, Chiara Appendino, Padova, Sergio Giordani, Treviso, Mario Conte, Livorno, Filippo Nogarin, Bologna, Virginio Merola, Firenze, Dario Nardella, Pesaro, Matteo Ricci, Parma, Federico Pizzarotti, Cosenza, Mario Occhiuto, il vicepresidente dell’Anci, Roberto Pella, il presidente del Consiglio nazionale dell’associazione, Enzo Bianco, e il coordinatore delle Anci regionali, Maurizio Mangialardi.
“Nel Milleproroghe – continua Decaro – erano stati cancellati finanziamenti per un miliardo e seicento milioni. Soldi destinati ai cittadini più fragili, alle zone delle città in cui si concentra il disagio, alle periferie. La trattativa partiva di là. Abbiamo ottenuto l’impegno del capo del governo perché tutti quei soldi siano recuperati, sebbene rimodulati nel tempo, tenendo conto delle esigenze di ogni Comune”.
Fiducioso, seppur con le dovute precauzioni, anche l’atteggiamento di molti sindaci, tra cui quello di Ancona, Valeria Mancinelli: “Dal premier Conte è venuto uno spiraglio importante e cioè che i fondi del bando periferie, distribuiti in tre anni, saranno riassegnati a tutti i Comuni che hanno progetti esecutivi e appaltabili, con uno stanziamento ad hoc con un provvedimento previsto a giorni. Ma io sono come san Tommaso… se non vedo, non credo. Attendo i fatti. Ci possono stare 8-15 giorni per mettere a punto il provvedimento, ma – puntualizza Mancinelli – devono essere giorni, non mesi. E comunque questa soluzione si poteva votare già nel Milleproroghe”.
Nel mentre, un giudizio positivo è stato espresso anche dall’Ance, per voce del presidente nazionale, Gabriele Buia: “Siamo soddisfatti che sia stato accolto l’appello che la nostra associazione, insieme ai Comuni e ad altri esponenti della società civile, aveva rivolto al Governo per evitare che venissero bloccati progetti già avviati in territori particolarmente sensibili e in un momento ancora fortemente delicato per il Paese. L’auspicio è ora che, al più presto, sia emanato un provvedimento ad hoc con le coperture necessarie per dare avvio ai lavori e, già dalla prossima legge di Bilancio, sia promosso un piano organico di rigenerazione urbana necessario per sostituire e riqualificare aree degradate delle città. Il Paese ha fortemente bisogno di una strategia nazionale che miri a valorizzare le città e a rispondere ai bisogni dei cittadini”.