[A cura di: Cna Installazione impianti]
Nell’ambito dei processi di razionalizzazione dei propri rapporti con i CAT (Centri di Assistenza Tecnica), diversi marchi conosciuti di produttori di piccoli elettrodomestici hanno iniziato ad affidare il service ad un solo interlocutore con il compito di gestire tutta la rete di assistenza tecnica. E’ il caso di alcuni noti produttori di piccoli elettrodomestici, che in questo modo costringono i CAT, per mantenere il mandato di assistenza tecnica, ad acquistare un nuovo software gestionale che andrebbe a stravolgere l’organizzazione ormai consolidata dei gestionali dei vari CAT. In pratica, un “prendere o lasciare” che aumenterebbe ancora di più il passivo derivante dalle riparazioni in garanzia: “Dalle riparazioni in garanzia i CAT non percepiscono un utile, ma vanno in netta perdita – denuncia Lorenzo Bellachioma, referente del settore per la presidenza nazionale di CNA Installazione Impianti -. Ogni apparecchio che entra nei CAT deve essere preso in carico con l’apertura di un foglio di lavoro, devono essere digitati tutti i dati necessari su un gestionale, verificati i documenti di garanzia, si deve dialogare con il cliente per individuare il guasto, rassicurarlo sulla bontà del prodotto e garantire che sarà ripristinato nei tempi previsti”.
Poi in laboratorio, deve essere effettuare la riparazione, la compilazione del foglio di lavoro con la chiusura della riparazione e, al momento della consegna, la compilazione dei documenti fiscalmente obbligatori. Totale tempo impiegato mediamente per ogni riparazione: 35 minuti, che porta ad avere su ogni riparazione in garanzia una perdita di 13 euro 13 euro + iva.
“Ogni imprenditore davanti a questi conti rinuncerebbe a qualsiasi mandato di assistenza tecnica – – prosegue Bellachioma -. Ancora qualche anno fa si riusciva in parte a coprire questi costi con il fuori garanzia e con la vendita dei ricambi originali. Ora, con l’avvento di internet e con i nuovi prodotti che costano sempre meno, le riparazioni fuori garanzia diminuiscono sempre più e i ricambi originali si trovano con facilità e a prezzi concorrenziali”.
Qual è, dunque, il problema? Seconda Cna, obbligando i CAT ad acquistare un nuovo software gestionale dedicato e costoso aumenterebbero ulteriormente i costi di gestione: “È impensabile –sottolinea il vicepresidente di CNA Installazione Impianti – dover convertire tutte le organizzazioni dei CAT per il passaggio ad un altro gestionale, tra conversione dei vari archivi, istruzione degli operatori. Inoltre, molti CAT hanno altri gestionali che si interfacciano con quello delle case madri senza costi aggiuntivi”.
Il rischio, reale, dunque, secondo la Camera degli artigiani, è che questa sia una partita dalla quale tutti escono sconfitti, compresi alcuni storici marchi di piccoli elettrodomestici, che rischiano di dover cambiare la stragrande maggioranza degli attuali Centri di Assistenza Tecnica consolidati e preparati con nuovi CAT da formare e che potrebbero, visti i tempi, non sopravvivere ai costi ed alle difficoltà a cui andranno inesorabilmente incontro.