Favorire lo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili e ridurre i consumi energetici finali. Questi i due obiettivi fondamentali per disegnare il futuro del Piemonte nel rispetto degli obiettivi di riduzione dei consumi di energia del 30% entro il 2030. Obiettivi che oggi, alla luce della crisi energetica in atto, assumono una valenza ancor più marcata. Ed è proprio in questo contesto che si inquadrano le azioni messe in campo da Regione Piemonte, prima fra tutte il Piano Energetico Ambientale Regionale (PEAR).
“Uno strumento – sottolinea l’assessore regionale all’Ambiente ed Energia, Matteo Marnati – che ora assume una valenza di estrema attualità e che, puntando al rafforzamento della filiera della biomassa, spingendo sul settore idroelettrico e sull’energia solare, potrà rendere il Piemonte meno dipendente dall’approvvigionamento di gas e petrolio”.
Altro punto di forza dell’azione regionale in questa direzione sono la creazione delle comunità energetiche – il Piemonte è stata la prima regione in Italia a dotarsi di una legge specifica – un modello innovativo per la produzione, l’autoconsumo, l’accumulo e la vendita di energia proveniente da fonti rinnovabili.
“Nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – commenta l’assessore – è prevista una misura importante che sosterrà proprio la realizzazione di impianti di produzione di energia delle comunità energetiche rinnovabili costituite nei comuni sotto i 5mila abitanti, strumento che mira a sostenere l’autonomia energetica che in questo momento rappresenta una via d’uscita dalla dipendenza del nostro paese”.
Le risorse totali del bando nazionale ammontano a 2 miliardi e 200 milioni di euro, di cui 1600 milioni dedicati proprio alla realizzazione di comunità energetiche.
Risorse corpose anche dalla programmazione 21-27 del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale che, oltre alle azioni a supporto dell’efficienza energetica, della promozione delle energie rinnovabili e dell’efficientamento delle reti di pubblica illuminazione, già avviate con successo dalla Regione con la passata programmazione, prevede, per la prima volta in Piemonte anche il sostegno a obiettivi specifici come l’adattamento ai cambiamenti climatici e all’economia circolare. Delle risorse della nuova programmazione del Fesr destinate al Piemonte, sul capitolo “Transizione ecologica e resilienza”, che ammontano a 435 milioni di euro, 190 milioni sono destinati a promuovere l’efficienza energetica e ridurre le emissioni di gas a effetto serra; 58 milioni per promuovere le energie rinnovabili; 15 milioni per sviluppare sistemi, reti e impianti di stoccaggio energetici intelligenti al di fuori della rete transeuropea dell’energia. Accanto a questi, ci sono poi 60 milioni per promuovere l’adattamento ai cambiamenti climatici e la resilienza; 40 milioni per la promozione dell’economia circolare e 72 milioni per rafforzare la protezione e la preservazione della natura, la biodiversità e le infrastrutture verdi anche nelle aree urbane e ridurre tutte le forme di inquinamento.
Altro problema di scottante attualità è quello del “caro bollette”. “La Regione – afferma Marnati – non ha competenze dirette sulle riduzioni per le famiglie ma ci siamo impegnati a sollecitare il Governo per adottare ogni misura per calmierarle”.
Oggi si è riunita anche la Caes (Commissione Ambiente Energia Sostenibilità) della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome: all’ordine del giorno proprio la discussione su un disegno di legge per l’attuazione di misure urgenti per il contenimento dei costi dell’energia elettrica e del gas.
Daniela Fornara, Ufficio di comunicazione Assessore Matteo Marnati