Aumentano i prezzi delle case e diminuiscono le compravendite. Gli appartamenti costano di più, i tassi d’interesse dei mutui sono aumentati, quindi il mercato è piuttosto fermo.
A livello nazionale nei primi nove mesi del 2023 sono infatti state registrate 507.879 compravendite, una flessione dell’11,8% rispetto allo stesso periodo del 2022.
I prezzi delle case, invece, hanno visto un generalizzato aumento dei prezzi medi al metro quadro, che varia da città a città e da zona a zona, ma che oscilla tra il 2% e il 3%.
È la fotografia del mercato immobiliare scattata dalla Fiaip, la Federazione degli agenti immobiliari. Il focus sul Piemonte indica dati in linea con quelli nazionali. Le case vendute sono state 45.141 (-10,6% rispetto allo stesso periodo del 2022). Tutti i tre trimestri presi in considerazione mostrano una diminuzione nel numero di vendite concluse (nel primo una flessione del 7%, nel secondo del 12,6%, nel terzo dell’11,7%).
Si tratta del primo calo negli scambi residenziali dopo l’eccezionale slancio registrato nel biennio scorso.
“Il rallentamento del mercato immobiliare aveva già iniziato a presentarsi con la fine del 2022 e si è fatto progressivamente più significativo nel 2023”, commenta il presidente di Fiaip Piemonte, Marco Pusceddu. “Come da previsioni – prosegue il presidente – i volumi venduti stanno gradualmente tornando in linea con quelli del 2019, pur mantenendosi su livelli più alti di quelli registrati prima del Covid”.
“L’erosione del potere di acquisto e l’aumento dei tassi di interesse hanno penalizzato il comparto: c’è stata più difficoltà ad accedere al credito e l’inflazione ha determinato maggiore prudenza, incertezza economica e minore disponibilità di spesa. La diminuzione delle compravendite si è accompagnata alla frenata dei mutui che, a livello nazionale, ha sfiorato il -30%. Una difficoltà che si è tradotta anche nello spostamento di parte della domanda, il 5 o il 6%, verso il mercato della locazione con un conseguente aumento dei canoni di affitto”, precisa Pusceddu.
Con riferimento ai primi nove mesi dell’anno, gli scambi realizzati nel 2023 rappresentano comunque il +17% rispetto a quelli del 2019, prima del Covid. Le previsioni oggi vedono un 2024 stazionario, in linea con i volumi del 2023 con prezzi in moderato aumento. La principale variabile è il possibile calo del tasso sui mutui.
Tra le province solo Biella è in controtendenza, facendo registrare un aumento del 1,13% degli scambi (a livello assoluto sono 1.752). Si difende Alessandria: la città riesce a garantire stabilità con il +1,8% e 1.058 compravendite, non altrettanto bene il fuori porta che affonda il dato complessivo della provincia (-2,8% con 4.325 scambi).
Ad andare peggio è la città di Cuneo con 440 compravendite (-23,3% di transazioni). Nell’insieme la provincia cuneese registra il -12% e circa 5.704 scambi.
Segue la città di Asti (656 scambi, -20,1%) e incide fortemente sulla provincia (-17,3% con un totale di 1.933 compravendite).
Verbano-Cusio-Ossola fermo a 1.851 transazioni, -13%. Va meglio il capoluogo, che in città registra una contrazione del 9,4% (10.667 scambi), mentre il dato che tiene conto anche dell’area metropolitana si attesta a 24.220 transazioni (-11,9%). Numeri comunque che rispetto allo stesso periodo del 2019 rappresentano circa il 10% in più.
La città di Vercelli resta sostanzialmente stabile nelle compravendite e segna solo un -1,3% con i suoi 501 scambi, ma nell’insieme la sua provincia perde a doppia cifra, -12,4% (1.588 transazioni).
La città di Novara tiene con 1.149 compravendite e il -2,5% di scambi. Con un totale di 3.768 transazioni, la provincia novarese scende rispetto ai nove mesi del 2022 del -4,4%.