PROROGA SFRATTI E VECCHIO REGIME DEI MINIMI: SI ATTENDE IL VIA LIBERA DEL SENATO
- Redazione
- 20 febbraio 2015
Il primo passo è compiuto. Come ampiamente prevedibile, il testo – riveduto e corretto – del Milleproroghe ha ottenuto la fiducia della Camera, con 354 sì, 167 no e 1 astenuto. Oggi è previsto il voto finale sugli ordini del giorno, dopodiché il provvedimento passerà all’Aula del Senato per riscuotere il via libera definitivo.
Diverse le novità che riguardano, a vario titolo, il mondo della casa e delle professioni che vi gravitano intorno.
SFRATTI
Certamente il passaggio più delicato (e anche più carico di polemiche e aspettative) è quello relativo agli sfratti: ebbene, dopo un lungo tira e molla, come spesso accade sta vincendo una soluzione di compromesso. In sostanza, le categorie deboli potranno chiedere al giudice di sospendere l’esecuzione fino al centoventesimo giorno dall’entrata in vigore della legge di conversione. Il fine della misura è quello di consentire il cosiddetto passaggio da casa a casa, vale a dire l’individuazione di una soluzione abitativa alternativa per i nuclei in difficoltà che rischiavano di trovarsi in mezzo a una strada.
Il bicchiere, però, appare francamente mezzo vuoto. I sindacati degli inquilini temono che la soluzione ponte sia inadeguata per risolvere il problema, sia per i tempi sia per le modalità. Il ministro Lupi, dal canto suo, ha perso il suo braccio di ferro, dopo aver più volte dichiarato, nelle scorse settimane, che non vi sarebbe stata alcuna proroga, nemmeno in versione “mini”.
NUOVI MINIMI
Un altro aspetto particolarmente discusso è quello che riguarda il nuovo regime dei minimi: introdotto con decorrenza 1° gennaio 2015 in sostituzione del precedente (ampiamente più favorevole), aveva indotto migliaia di liberi professionisti ad una corsa contro il tempo per aprire una partita Iva aderendo alla formula forfetaria entro la fine del 2014. Ebbene: per tutti quest’anno, i due regimi (quello vecchio e quello nuovo) coesisteranno, consentendo a piccole imprese e imprenditori individuali – molti dei quali operanti nell’ambito della casa, quali architetti, ingegneri, professionisti dell’edilizia, amministratori condominiali – di scegliere tra le due opzioni.
IL COMMENTO DI ANAIP
Su quest’ultimo aspetto, si è dichiarata estremamente soddisfatta, tra le altre, l’Anaip (Associazione nazionale amministratori immobiliari professionisti): “Accogliamo con favore che siano stati approvati gli emendamenti per il mantenimento del regimi dei minimi al 5% e quelli che bloccano per tutto il 2015 l’aliquota della Gestione Separata dell’Inps al 27.72%. Anche se il decreto dovrà ora passare al vaglio dell’Aula del Senato, speriamo non ci siano inversioni di marcia considerando anche i tempi stretti. Il nuovo sistema del regime dei minimi, introdotto con la Legge di Stabilità avrebbe comportato gravi ricadute specialmente nei confronti dei giovani che si apprestano a cominciare un’attività che comporta l’apertura di una partita Iva. Ci auguriamo che il Governo faccia presto ulteriori passi avanti andando incontro alle esigenze dei liberi professionisti. Questo rappresenta sicuramente un importante inizio, ma non basta. Occorre un intervento di natura più strutturale e definitivo su vari fronti ed anche per evitare di ritrovarci il prossimo anno con un regime molto sfavorevole rispetto a quello attuale. Considerando il numero sempre maggiore di giovani che decidono di intraprendere la professione di amministratore immobiliare e condominiale, vogliamo continuare ad essere un interlocutore costruttivo per il Governo, ma anche determinato nel trovare tutte le soluzioni più idonee per rivedere completamente gli studi di settore, la tassazione che per i lavoratori autonomi è ormai fin troppo oppressiva e non meno tutto il sistema previdenziale”.
IVA SUL PELLET
Un’ultima annotazione riguarda l’Iva sul pellet: l’incremento dell’aliquota dal 10 al 22% resterà tale, a tutto danno dei milioni di utenti che fino ad ora hanno optato per questo combustibile anche e soprattutto per il suo prezzo competitivo.