Nel primo semestre del 2023 il mercato immobiliare ha registrato un brusco rallentamento. A registrarlo, tra gli altri, l’indagine sull’Andamento del Mercato Immobiliare di FIMAA-Confcommercio. Nei primi sei mesi dell’anno, rileva il rapporto sono state compravendute 350mila case, un numero inferiore ai 364mila scambi del 2021 e dai 400mila del 2022. Per quanto riguarda i prezzi, si registra un aumento tra lo 0,5% e lo 0,8%. L’indagine, inoltre, registra un aumento dei tassi di interesse dei mutui e una maggiore attenzione per la classe energetica degli immobili
In particolare, secondo l’analisi di FIMAA-Confcommercio, a determinare la riduzione delle compravendite hanno influito sia l’aumento dei tassi di interesse dei mutui, sia una maggiore attenzione per la classe energetica degli immobili.
“Si tratta – spiega Santino Taverna, Presidente di Fimaa –di un rallentamento fisiologico già largamente preventivato. Il mercato immobiliare nel 2021 e nel 2022 ha evidenziato performance inaspettate, ed era inevitabile attendersi una fase di assestamento. L’incremento del numero di compravendite nel post-pandemia ha dato risposta al mercato dando soddisfazione una percentuale consistente di domanda”.
L’indagine realizzata da FIMAA-Confcommercio mette in evidenza una crescente sensibilità verso l’efficientamento energetico degli immobili. Chi cerca casa, infatti, vuole unità immobiliari in classi energetiche elevate. E questo anche in funzione della direttiva europea “Case green”. Ma l’offerta di abitazioni efficienti sotto il profilo energetico non è sufficiente ad esaudire la domanda, e questo incide sul numero delle compravendite. A frenare gli acquisti, inoltre, l’incremento dei tassi d’interesse sui mutui, il rallentamento dell’economia italiana e l’aumento dei costi delle ristrutturazioni.
Scendono le compravendite, sale il mercato delle locazioni. La richiesta di locazioni a breve termine sta rallentando l’offerta di immobili da destinare agli affitti ordinari e incide sull’aumento dei canoni di locazione, che nei primi sei mesi dell’anno ha registrato un incremento del 4,8%. L’aumento maggiore si è registrata tra gli affitti ordinari transitori (+6,7%), quella più contenuta tra gli affitti agevolati concordati (+2,7%). Il numero di nuovi contratti di locazione registrati è comunque cresciuto dell’1,4% rispetto ai primi sei mesi 2022, grazie al traino dei contratti agevolati per gli studenti (+11%) e di quelli ordinari transitori (+5,9%). I contratti agevolati concordati hanno mostrato una tenuta (+1,4%), mentre quelli ordinari di lungo periodo sono in calo dello 0,7%.