Ritardare il pagamento della rata del mutuo è molto rischioso. Se il ritardo è grande, implica la segnalazione alla centrale rischi come “cattivo pagatore”, un’etichetta che “macchia” la reputazione bancaria della persona, pregiudicando la sua possibilità di ottenere nuovi mutui.
A far scattare la segnalazione è la banca, a sua discrezione, che nei casi di ritardo grave può inviare la segnalazione alla centrale rischi della Banca d’Italia.
Stipulare già dal principio una rata del mutuo sostenibile da rimborsare è quindi fondamentale, in quanto si abbassano i rischi di sobbarcarsi rate difficili da pagare e quindi di incorrere in possibili ritardi. Se infatti si comincia a tardare nel rimborso delle rate anche solo di qualche giorno, la possibilità che prima o poi la banca proceda alla segnalazione come cattivi pagatori aumenterà.
Come si legge sul sito ufficiale di Crif, “la segnalazione del primo ritardo di pagamento sul rapporto di credito, viene resa visibile sul Sic solo in caso di mancato pagamento per 2 mesi consecutivi (o 2 rate). L’istituto di credito invierà, 15 giorni prima dell’invio della segnalazione al Sic, una comunicazione che avvisa dell’avvenuto ritardo e del fatto che tale ritardo verrà segnalato nel Sic. In questo modo si ha la possibilità di verificare eventuali disguidi”.
Sempre dal sito Crif: “Saldando tempestivamente i pagamenti eviterai che il ritardo venga segnalato nel Sic; la segnalazione di ulteriori ritardi (successivi al primo) avviene comunque attraverso gli aggiornamenti mensili inviati dall’istituto di credito. In questo caso la comunicazione da parte del finanziatore potrà essere fatta nell’ambito di comunicazioni periodiche alla clientela, quindi non necessariamente prima che l’informazione sia resa disponibile sul Sic”.
La Banca deve quindi comunicare al cliente l’avvio della procedura di segnalazione, in modo da dargli modo di evitare la segnalazione definitiva saldando le rate.
Quando la segnalazione di cattivo pagatore viene attivata, può rimanere visibile per diverso tempo a seconda della gravità del ritardi e del numero di rate arretrate (da un mese a tre anni).
FONTE: mutui.it