[A cura di: Cittadinanzattiva] Negli ultimi giorni, a seguito della delibera n. 50/2018 dell’Arera (l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente), si sono diffuse notizie inesatte sul mancato incasso degli oneri generali di sistema dovuto alle morosità e sul loro recupero tramite ricarico nelle bollette dei consumatori finali: in particolare si è diffusa la voce di una cifra di 30/35 euro in più a carico dei consumatori, a cui sono seguiti appelli agli stessi per stornare dalla bolletta eventuali costi legati al recupero di quelle voci.
Finora Arera non ha dato informazioni chiare e soltanto adesso abbiamo appreso, in seguito alla sua partecipazione ad una trasmissione televisiva, che l’aumento medio per i consumatori finali non dovrebbe essere superiore a 2,20 euro annui, e che la quantificazione complessiva del fenomeno non potrà avvenire in modo corretto prima del prossimo settembre 2018.
“Facciamo dunque appello all’Arera affinché, in modo formale e comprensibile, vengano fornite tutte le informazioni di dettaglio ad oggi disponibili, incluso il momento preciso a partire dal quale tali costi aggiuntivi verrebbero inseriti in bolletta – commenta Antonio Gaudioso, segretario generale di Cittadinanzattiva –. Ma soprattutto ci appelliamo al prossimo Governo e Parlamento, a pochi giorni dal momento elettorale, affinché le componenti fiscali o parafiscali, quali gli oneri generali di sistema, siano imputate alla fiscalità generale, e non gravino sulle bollette dei consumatori finali. Ricordiamo infatti che, su una spesa annua per le famiglie di circa 557 euro, la percentuale destinata alla spesa per il consumo effettivo di energia ammonta a circa il 49% (circa 271 euro), mentre il 20% (109 euro) è già destinata agli oneri generali di sistema, il 19% circa alla spesa per il trasporto e alla gestione del contatore (105 euro) e un ulteriore 13% alle imposte (72 euro)”.