Caro pattume, ma quanto mi costi? Molto. Anzi, troppo. Perlomeno stando non solo all’esperienza quotidiana degli utenti, ma pure ai dati diffusi dall’osservatorio tasse locali di Confcommercio, e di cui riportiamo le evidenze principali:
A fronte di cifre tutt’altro che entusiasmanti, è duro il commento di Massimiliano Dona, presidente dell’Unione nazionale consumatori (Unc): “Si tratta di rialzi inaccettabili ed ingiustificati. Non è tollerabile che i cittadini debbano pagare per le inefficienze dei comuni, incapaci di gestire il servizio rifiuti in modo ottimale”.
“All’estero – prosegue Dona – con i rifiuti ci guadagnano e ci riscaldano le città. Da noi è solo un costo. E più il comune è incapace, più i consumatori devono pagare, dato che la Tari deve assicurare la coperture dei costi sia di investimento che di gestione del servizio.Una tassa che va rivista, dato che ha effetti redistributivi a sfavore dei nuclei con redditi più bassi, visto che presenta profili di regressività e, di fatto, è assimilabile ad un’imposta patrimoniale considerato che, invece di essere commisurata all’entità dei rifiuti prodotti, è basata sulle dimensioni della casa e sul numero di componenti della famiglia”.