Gestire le spese per il riscaldamento della propria casa, in tempi di caro energia, è fondamentale. Ed è proprio per questo che quest’anno ha registrato un grande successo per le caldaie a pellet, nonostante il prezzo di questo materiale abbia, fino a prima dell’ultima Legge Finanziaria, visto salire enormemente il suo prezzo.
A differenza della stufa, molto diffusa ormai nelle case degli italiani, una caldaia a pellet è in grado di funzionare come un vero e proprio impianto di riscaldamento centrale. Infatti, oltre a riscaldare l’appartamento, produce anche l’acqua calda sanitaria.
La caldaia a pellet è disponibile sia in versione semiautomatica, sia in versione completamente automatica. Nel primo caso, il pellet deve essere inserito manualmente tramite un apposito contenitore di stoccaggio, che alimenta la camera di combustione. Nel secondo caso, invece, il pellet viene trasportato direttamente alla caldaia attraverso un sistema automatico.
In base alle simulazione effettuate da aziende produttrici ed esperti, il costo necessario per scaldare una casa di circa 100 metri quadri con il pellet si aggira intorno ai 400 euro all’anno, contro gli oltre 800 euro nel caso di una caldaia a gasolio e i 1.400 euro dei sistemi a gpl.
Molto dipende, ovviamente, dalle caratteristiche e dalle dimensioni dell’immobile da riscaldare. In linea generale, per un appartamento di circa 80/90 mq e una stufa di 8 kWh accesa per circa 12 ore al giorno, per tutto l’inverno (circa 120 giornate fredde) saranno necessari complessivamente circa 150 sacchi da 15 kg.
Per quanto riguarda le fonti di energia utilizzate per il riscaldamento, il pellet rappresenta ancora oggi la scelta più conveniente sul mercato: si può arrivare a un risparmio complessivo fino al 30 per cento rispetto al metano.