A seguito della nuova ondata di controlli comunicata nei giorni scorsi dall’Autorità dell’Energia, il Codacons torna sulla bollente questione della Robin Tax, sottolineando che, “mentre le società energetiche e del petrolio festeggiano la bocciatura dell’imposta da parte della Corte Costituzionale, occorre denunciare che l’addizionale Ires potrebbe essere stata scaricata sui consumatori finali per la maxi-cifra di 508 milioni di euro solo nel 2011, attraverso un illegittimo incremento delle bollette”.
Come ricostruisce l’associazione in difesa dei consumatori, “A gennaio dello scorso anno presentammo un dettagliato esposto contro le società dell’energia a 104 Procure della Repubblica chiedendo di indagare sulla Robin Tax. Un’analisi dell’Autorità per l’energia, infatti, aveva fatto emergere seri sospetti su 144 operatori che nel 2011 avrebbero traslato in bolletta l’addizionale Ires, violando la legge che vieta espressamente di scaricare i maggiori costi sui consumatori. Le bollette degli italiani sarebbero così lievitate artificiosamente di 508 milioni di euro nel 2011 e 42,3 milioni nel 2010, secondo i calcoli dell’Autorità. Alla luce della sentenza della Consulta, chiediamo all’Autorità dell’energia di rendere pubblici i provvedimenti adottati tra il 2008 ed oggi nei confronti degli operatori energetici e del petrolio in merito alle irregolarità riscontrate nel pagamento della Robin Tax”.