[A cura di: Emiliano Guarneri – segretario Sunia Roma]
Sono anni che i media si occupano della denuncia, la stessa, che a turno fanno assessori, sindaci o commissari sul mancato controllo pubblico del patrimonio del Comune di Roma e dell’Ater. Tutto lodevole se a queste denunce seguisse poi qualcosa di più del caso eclatante da scoop giornalistico. Ma, purtroppo, non viene messa in campo nessuna vera strategia per riportare correttezza, trasparenza, utilizzo pieno del patrimonio pubblico.
Così fa giustamente scandalo un affitto di 10 euro, ma si conosce poco della illegalità diffusa che sottrae circa 1.000 alloggi all’anno ad una corretta assegnazione alle famiglie utilmente collocate nella graduatoria per le case popolari. Sono gli alloggi pubblici che si liberano per il normale turn over (decessi, trasferimenti, rilasci, etc.) che invece di rientrare in possesso dell’Ente pubblico vengono occupati da famiglie, magari anche in stato di bisogno, ma senza rispettare alcuna graduatoria: tanto, come sempre accade da tanti anni a questa parte, la Regione Lazio prima o poi farà l’ennesima sanatoria delle occupazioni abusive.
Riportare sotto il pieno controllo pubblico questo patrimonio è uno dei passaggi fondamentali per cercare di governare il disagio abitativo a Roma oltre che far pagare il giusto affitto agli inquilini. Se è su questo che vuole intervenire, il Commissario Tronca metta in atto misure concrete, credibili e che funzionino nel tempo. Noi di proposte ne abbiamo fatte tante e come sempre faremo la nostra parte per contrastare una deriva di rassegnazione. Però ci aspettiamo risposte e non solo denunce.