Il presidente del Centro studi Confedilizia, Corrado Sforza Fogliani, interviene su una delle principali tematiche oggetto di numerose battaglie da parte della storica confederazione della proprietà immobiliare, vale a dire, il recupero della morosità degli inquilini riconducibile al pagamento della tassa rifiuti.
Ecco cosa ha dichiarato:
“L’aumento delle morosità nel pagamento della tassa rifiuti è il frutto dell’attuale situazione di crisi economica (che le forze politiche dei passati governi avevano peraltro dichiarato già finita). Ma è il frutto anche di una giusta ritrosia a corrispondere prelievi forzati ingiusti. Imposte e tasse vanno pagate, ma le stesse devono anche essere giuste mentre per i rifiuti non si sa neppur più se si paga un’imposta o una tassa, dopo che Anci e singoli Comuni sono riusciti persino a far dimenticare che il criterio doveva essere quello della quantità e qualità dei rifiuti prodotti.
Il computo del prelievo per i rifiuti è oggi basato nella più gran parte dei Comuni su parametri arretrati, non più – volutamente – aggiornati, non più coerenti con la produzione di rifiuti reali pur servendo gli stessi al calcolo di una produzione presunta sulla quale si pagano poi cifre assolutamente smodate. Con l’aggiunta che della tassa rifiuti s’è fatto in realtà una nuova patrimoniale da corrispondere ad enti municipalizzati o comunque partecipati dai Comuni che, così, oltre che con sponsorizzazioni varie, sono dissuasi dallo svolgere i compiti di controllo del servizio per conto degli utenti che pure invece gli enti locali dovrebbero svolgere.
È giunta, per la classe politica che ha responsabilità di governo nazionale o locale, l’ora di dedicarsi in modo approfondito al problema, come già da tempo sottolineato. Una manifestazione di buona volontà, poiché la tassa deve per legge coprire i costi, sarebbe quella di cominciare ad istituire una Commissione di rappresentanza delle categorie di contribuenti, così da cominciare ad uscir fuori da scatoloni di tipo sovietico inventati dalla Sinistra, in funzione dei quali i costi sono stabiliti e decisi da chi ha interesse che siano alti perché più alti sono, più – paradossalmente, per il principio anzidetto – gli enti locali incassano”.