Smart working, webinar, formazione e informazione a distanza: sono diventati modalità lavorative abituali e indispensabili nel periodo di lockdown, e certamente saranno sfruttati maggiormente che in passato anche in prospettiva. Il che, ovviamente, implica, tra gli altri aspetti, l’attivazione di connessioni veloci ed efficienti in appartamenti che assumeranno sempre più le sembianze di uffici domestici.
In quest’ottica, l’ultimo osservatorio SOStariffe.it ripercorre l’evoluzione delle tariffe per la navigazione da rete fissa, esaminandone l’andamento tra la fine del 2019, il periodo di quarantena e la fase post-lockdown.
Le offerte per navigare da rete fissa restano, nel complesso, ancora convenienti. La fine del lockdown, tuttavia, ha portato con sé un lieve aumento dei prezzi.
A crescere sono soprattutto i costi di attivazione (+60%), ma anche il canone mensile standard (+4%). Per fortuna però, la maggior parte dei pacchetti proposti a giugno 2020 prevede il pagamento del solo canone promozionale, per giunta più basso rispetto al mese di marzo (-17%) e che resta tale per un periodo indeterminato. Dunque, possiamo continuare a risparmiare e a utilizzare la connessione fissa per lo smart working, per vedere serie tv e film in streaming e per tutte le nostre esigenze. L’ultimo osservatorio SOStariffe.it ha analizzato l’andamento degli ultimi mesi e l’oscillazione dei prezzi tra lo scorso anno, il periodo di quarantena e gli attuali costi dei pacchetti.
I dati dello studio sono stati ricavati da SOStariffe.it grazie ai principali pacchetti pubblicati sul comparatore offerte internet casa. Il periodo preso in considerazione va dalla fine del 2019 a marzo 2020. E poi da marzo, dunque il periodo di quarantena obbligatoria in casa imposta dalla pandemia di Covid 19, al momento attuale. Cos’è cambiato nei prezzi dei pacchetti durante questi mesi?
Se consideriamo il canone mensile standard, si rileva un piccolo aumento rispetto ai mesi di lockdown (+4%). Ma i prezzi non sono comunque ancora ritornati ai livelli di fine 2019. Se alla fine dello scorso anno, infatti, in media il canone mensile dei principali pacchetti si aggirava intorno ai 34,07 euro, a marzo, nel pieno di diffusione della pandemia in Italia, questo costo era crollato a una media di 30,53 euro al mese.
I dati di giugno, invece, confermano che il canone medio ricomincia a salire di poco, attestandosi attorno ai 31,81 euro medi al mese. Tuttavia, è il caso di sottolineare come la gran parte dei pacchetti attualmente proposti prevedono il pagamento di un canone promozionale per un lungo periodo (talvolta per tutta la durata dell’offerta). Dunque, in molti casi il canone standard delle offerte non verrà mai ripristinato e non sarà – di fatto – mai versato da chi sottoscrive ora una nuova offerta.
Le offerte restano comunque molto convenienti se consideriamo il canone mensile in promozione. Quest’ultimo, a differenza del canone standard, si è ulteriormente ridotto (-17%). Durante il 2019 il suo costo medio si aggirava attorno ai 26,05 euro, mentre a marzo, in pieno lockdown, aveva subito un incremento a 27,38 euro in media. Ora, invece, ha raggiunto prezzi bassissimi, anche se paragonati con lo scorso anno, con una media mensile di 22,66 euro. Quindi i pacchetti con canone in promozione risultano nel complesso sempre più allettanti per chi li sottoscrive.
Non ha subìto nessuna variazione, invece, la durata del periodo promozionale. Lo scorso anno era quasi sempre di poco più di un anno: per la precisione in media 13 mesi. Durate il periodo di quarantena è diventata indeterminata, allungandosi a dismisura ed anche la fine del lockdown non ha portato cambiamenti da questo punto di vista. Di fatto, ci troviamo ancora di fronte periodi promozionali che in media hanno una durata illimitata. Gli utenti, quindi, si troveranno a pagare sempre e solo il canone promozionale mentre quello standard, secondo quanto promesso dalle offerte, non sarà mai ripristinato.
Tuttavia, se analizziamo nel dettaglio le varie voci, ci accorgiamo che quella che incide di più sull’aumento dei costi dei pacchetti post lockdown è proprio l’attivazione. Quest’ultima voce ha subìto un grosso incremento (+60%).
I prezzi non sono ancora schizzati ai valori dello scorso anno (in media 147,57 euro), ma sono comunque cresciuti di tanto rispetto al mese di marzo.
Durante il lockdown, infatti, chi attivava un nuovo pacchetto spendeva circa 52,15 euro. Non c’è paragone con chi lo invece lo fa ora, trovandosi a versarne ben 83,50 per usufruire dello stesso servizio.
Come è noto, i costi di attivazione di solito non vengono pagati tutti all’inizio, ma vengono ripartiti in più bollette. Per la precisione nel 2019 erano 20 mesi. Durante il lockdown il costo mensile era calato perché l’attivazione veniva “spalmata”su 2 anni, dunque 24 mesi. Mentre invece chi si trova sottoscrivere in questo momento un nuovo pacchetto dovrà versare tutto in un anno e mezzo, dunque 18 mesi, sostenendo pertanto un costo mensile più elevato.
Se la nostra attuale offerta non ci soddisfa più, valutiamo con calma se è il caso di passare a un’altra promozione. Prendiamoci tutto il tempo necessario e vagliamo con cura tutte le tariffe ADSL e fibra ottica attualmente sul mercato, come ci consente facilmente di fare lo strumento di comparazione SOStariffe.it: www.sostariffe.it/internet-casa.
Inoltre, grazie all’App SOStariffe.it, scaricabile gratis da iOS e Android store, è possibile anche ricevere consigli di risparmio “su misura”.