Politica, associazioni e istituzioni hanno detto la loro sulla contabilizzazione del calore e sulla necessità di rinviare l’obbligo di installazione delle valvole termostatiche, dando vita sui media tradizionali a un dibattito serrato, a volte acceso, ma che spesso ha finito anche per “tirare un po’ per la giacchetta” i destinatari finali dei provvedimenti di legge: amministratori e condòmini.
In fondo, sono loro – prima ancora dello Stato, delle Regioni, delle stesse associazioni che li rappresentano – i diretti interessati delle misure su cui si è a lungo discusso. E per coglierne gli umori, non ci sono strumenti migliori dei social network. È su queste piazze virtuali, quindi, che siamo andati, con tutte le cautele del caso, a tastare il polso della massa, scorrendo i commenti dei naviganti a partire da quelli in risposta agli articoli che abbiamo postato sul nostro canale Facebook “Quotidiano del Condominio”, per poi spostarci sui profili pubblici e sulle pagine Facebook delle associazioni della proprietà immobiliare, dei gruppi politici e dei rappresentanti delle istituzioni locali.
Ebbene, tra i primi a commentare il rinvio dell’obbligo di contabilizzazione previsto dal cosiddetto decreto “Milleproroghe”, l’amministratore di condominio Andrea Moliere che, all’indomani dell’emanazione del decreto, ha scritto: “Come previsto, ancora una volta un premio a chi non rispetta le regole. Ormai ci siamo abituati a questo Paese”. Dello stesso tenore anche il commento all’altro articolo che avevamo pubblicato, il giorno seguente, circa la mozione del Consiglio regionale del Piemonte, che aveva, di fatto, spostato l’obbligo di installazione al 30 settembre 2017, sanando tutti quei condomini che, alla data del 31 dicembre 2016, avevano almeno deliberato l’installazione di sistemi di contabilizzazione del calore.
Andando a curiosare proprio sulla pagina Facebook della prima firmataria della mozione, il consigliere regionale Silvana Accossato, il pubblico si è diviso tra quanti plaudivano alla soluzione proposta dalla Regione, come, ad esempio, Massimo Fimiani: “Una mozione di buonsenso che risponde a molte sollecitazioni che arrivano dai cittadini”; e chi, come Maurizio Briccarello, considera invece il provvedimento come l’ennesimo escamotage che penalizza chi segue alla lettera le regole:: “Che poi in questo Paese ci si riduca sempre all’ultimo momento a fare le cose… Chi ha deliberato in assemblea a settembre andava già multato proprio perché si sapeva che i lavori non avrebbe potuto farli”.