Una sorta di botta e risposta a distanza. Se nei giorni scorsi il premier Renzi aveva nuovamente lodato le misure sulla casa contenute nella Legge di Stabilità, leggendovi una diminuzione delle tasse e un aiuto concreto alle famiglie a minor reddito, diametralmente opposta è la lettura del Sunia, che per voce del segretario generale, Daniele Barbieri, commenta: “Di fronte alla autorevole conferma dell’Istat di quanto il nostro sindacato afferma da tempo in relazione alla divaricazione crescente tra redditi e costi dell’abitare, appare ancora più ingiustificabile la decisione del Governo di non rifinanziare il fondo per l’affitto, destinato proprio ad attenuare il divario tra costi e redditi”.
Come precisa il numero uno del sindacato inquilini, “Dopo due anni, il 2014 e 2015, nei quali si era proceduto ad un rifinanziamento, anche se insufficiente, del fondo, si ritorna all’azzeramento degli anni precedenti dimostrando una colpevole sottovalutazione del disagio abitativo certificata non solo dall’Istat ma anche dall’impressionante numero degli sfratti per morosità. Ci siamo illusi che alcuni provvedimenti recenti avessero in qualche modo invertito questa tendenza. Purtroppo questa decisione ci riporta alla logica dei provvedimenti di emergenza una tantum senza il benché minimo sforzo di costruire una politica abitativa di medio-lungo periodo in grado di farci uscire progressivamente dall’emergenza. Il richiamo dell’Istat alla realtà ricorda a tutti che l’abitare in questo paese non è soltanto Tasi sì o Tasi no. Parlamento e Governo farebbero bene ad ascoltarlo. Il Sunia, come sempre, continuerà a lavorare perché questo accada”.