“Il dato recentemente annunciato dal Comune di Roma e riportato dalla stampa, relativo al 90% di inquilini abusivi nel patrimonio abitativo del comune, lascia francamente perplessi”. A denunciarlo è il Sunia di Roma, per voce del segretario Emiliano Guarneri, secondo il quale “un campione di circa 150 appartamenti verificati su 75.000 alloggi popolari non è sufficiente per formulare una statistica; inoltre le motivazioni delle irregolarità riportate dalla stampa appaiono non in linea con quanto previsto dalle normative vigenti”.
Quindi, Guarneri snocciola i dati in possesso del sindacato: “Per quanto ci risulta, le situazioni di irregolarità si attestano intorno ai 10.000 casi (sempre su 75.000) che rappresentano un numero assolutamente spaventoso e che, se venissero affrontate e risolte, consentirebbero la reimmissione sul mercato di un numero di alloggi popolari quasi sufficiente alla risoluzione di tutte le problematiche di emergenza. In questo ambito, un serio problema sono sicuramente le normative, che tristemente la Regione ha promosso esclusivamente verso un allargamento delle maglie a favore della regolarizzazione delle situazioni anomale”.
Quindi, un accenno alla nota diffusa dal Comune: “La pericolosa continuità col passato che si intravede in questo tipo di comunicati è quella di distogliere l’attenzione dall’effettivo problema per annunciare miracolose risoluzioni, come fece la giunta Alemanno (“20.000 nuove case popolari”) o irrisolvibili catastrofi come questa. Il problema esiste, è serio anzi grave, ma ancora risolvibile, qualora ci fosse la possibilità di sedersi intorno ad un tavolo e lavorare seriamente e con responsabilità. Nel pieno rispetto della nostra tradizione, improntata al ripristino della legalità e al rispetto dei diritti, rinnoviamo la nostra disponibilità all’amministrazione a cooperare nella ricerca delle soluzioni più opportune”.