In occasioe di una interrogazione parlamentare presentata ieri all Camera dall’On. Ciaburro al Ministro della Transizione ecologica, al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell’economia e delle finanze, sono stati portati a conoscenza dei dati diffusi da ENEA sulle pratiche di accesso al Superbonus 110 per cento.
Ecco quando emerge dai dati diffusi dall’Enea: su un totale di circa 7.000 pratiche di accesso al «Superbonus 110 percento» presentate, 6.512 sono i lavori effettivamente avviati; il 48,8 per cento è a fine lavoro, il 17,8 per cento in fase avanzata ed il 33,3 per cento in fase iniziale dei lavori, per un valore complessivo dei cantieri avviati equivalente a 670 milioni di euro, richiedendo una copertura di circa 733 milioni di euro, per 806 milioni di euro di credito ceduto, in ogni caso ben al di sotto di quella massimale stanziata per la misura, equivalente a 18 miliardi di euro;
Di tutti i lavori effettivamente avviati, più di 2.280 pratiche, oltre un terzo, sono localizzate in Veneto, Lombardia ed Emilia-Romagna.
Su 6.512 lavori effettivamente avviati, inoltre, solo 530, l’8 per cento circa, sono stati avviati per le aree comuni dei condomini, beneficiari per cui più di tutti la normativa relativa al «Superbonus 110 per cento» mostra una pesante complessità, rendendo difficoltoso, se non impossibile, l’avvio dei lavori.
Ricordiamo, che alla luce diq uesti dati, molte associazioni di categria, in occasione della presentazione del testo sul Recovery Found alla commissione europea, chiedono che gli interventi del Superbonus 110% stanno finalmente iniziando a partire, siano prorogati almeno per tutto il 2023. Eventuali passi indietro sui bonus per l’edilizia e in particolare sul superbonus- spiegano imprese, professionisti e amministratori di condominio- danneggerebbero una indispensabile misura necessaria per centrare gli obiettivi di sostenibilità e di messa in sicurezza degli edifici in cui vivono e lavorano milioni di famiglie.