Oltre trecento milioni di euro destinati alle imprese sarde del sistema casa bloccati e mai incassati. È l’ammontare calcolato dall’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sardegna dei crediti derivanti dal Superbonus 110% che le imprese edili e dell’indotto non hanno mai ricevuto dall’avvio dell’incentivo. Si tratta di circa il 16% del totale del giro d’affari che la misura del Governo, tra inizio agosto 2020 e il 30 novembre 2022, ha generato nell’Isola: un totale di 4 miliardi e 400 milioni di euro di cui 2 miliardi e 880 milioni come effetto diretto sulle imprese edili e sui tecnici e di 1 miliardo e 500 milioni di euro di indotto.
La responsabilità del congelamento di queste risorse è, secondo l’associazione di categoria, “delle sedici modifiche normative al Superbonus, introdotte in due anni e mezzo: una ogni due mesi, a cui si sono aggiunte 11 modifiche sulle regole per sconto in fattura e cessione del credito”, denuncia Confartigianato, che ha chiesto al Governo di liberare le imprese dai crediti incagliati nei cassetti fiscali, non gestibili sul mercato bancario, e di scongiurare il fallimento di migliaia di imprese.
Con la fine della misura, spiegano i vertici degli artigiani, resta “un patrimonio di crediti bloccati che sta mettendo in crisi di liquidità migliaia di imprese”. L’ultima chance per i necessari correttivi alle regole del Superbonus sta nella conversione del decreto Aiuti Quater, che dovrebbe contenere la modifica alle procedure di cessione del credito e la proroga dei termini per i condomini. “Abbiamo bisogno di poche regole, certe e stabili nel tempo, perché la transizione energetica degli edifici è un processo lungo da realizzare e che necessita di regole salde per fruire degli incentivi, anche a costo che questi siano meno convenienti del 110% – commentano Maria Amelia Lai, presidente di Confartigianato Sardegna, e Giacomo Meloni, presidente degli edili artigiani – ci auguriamo che mai più si possano vedere, e subire, gli stop and go normativi di questi ultimi mesi che hanno vanificato le aspettative e gli sforzi di cittadini e imprenditori. I continui cambiamenti delle regole, infatti, in questi mesi hanno gettato nell’incertezza gli operatori e reso estremamente prudente l’atteggiamento degli intermediari finanziari che avevano garantito l’acquisto dei crediti”.
Fonte: Agenzia Ansa