I crediti maturati con il Superbonus ma rimasti bloccati nei cassetti fiscali saranno acquistati da un nuovo veicolo finanziario, guidato da Enel X in collaborazione con altre partecipate e banche, che li cederà successivamente a terzi. Il Superbonus al 110% sarà ancora fruibile fino 30 settembre 2023 per le villette, gli edifici unifamiliari e le unità immobiliari funzionalmente indipendenti con lavori a buon punto. Chi non riesce a comunicare l’opzione di cessione del credito entro il 31 marzo 2023 avrà tempo fino al 30 novembre, con la sanzione di 250 euro, grazie alla remissione in bonus. I crediti di imposta e le detrazioni potranno essere utilizzati in 10 anni.
Superbonus, i crediti bloccati saranno acquistati da Enel X
La soluzione innovativa per lo sblocco dei crediti incagliati è rappresentata da una piattaforma, nella quale Enel X sarà protagonista, in collaborazione con altre partecipate e banche.
A spiegarne il funzionamento è stato, nei giorni scorsi, il ceo di Enel X, Francesco Venturini: la soluzione per i crediti incagliati sarà “un veicolo finanziario che acquisti i crediti fiscali, certificati come certi, liquidi ed esigibili da un primo cessionario, ed esegua un ponte per cedere nuovamente tali crediti a terzi secondo il loro calendario di scadenze fiscali, affinché ne abbiano un vantaggio diretto ed immediato”.
La Società dovrebbe giocare un doppio ruolo a monte e a valle della catena: di cessionario con contatto diretto con le imprese che hanno in mano i crediti e di utilizzatore finale del credito veicolato dal settore finanziario.
Inoltre, banche, società di gruppi bancari e assicurazioni potranno utilizzare i crediti superbonus relativi agli interventi effettuati nel 2022 per emettere BTP a 10 anni nel limite del 10% della quota annuale eccedente i crediti già usati in compensazione.
Superbonus e unifamiliari
È prorogato dal 31 marzo 2023 al 30 settembre 2023 il superbonus 110% per le villette, gli edifici unifamiliari e le unità immobiliari funzionalmente indipendenti sulle quali al 30 settembre 2022 sia stato completato almeno il 30% dei lavori.
Comunicazione alle Entrate entro il 30 novembre
Per non far perdere i bonus a chi ha fatto i lavori nel 2022 ma non ha ancora trovato un soggetto al quale cedere il credito, e quindi non è riuscito ad inviare entro il 31 marzo 2023 la comunicazione all’Agenzia delle Entrate, è stata trovata una soluzione. Ovvero questi soggetti avranno otto mesi in più di tempo: la cessione dei crediti potrà essere comunicata all’Agenzia delle Entrate fino al 30 novembre 2023 con la “remissione in bonis”, cioè pagando una sanzione di 250 euro.
Si tratta però di un’opportunità che vale soltanto per le cessioni a favore di banche, società appartenenti a gruppi bancari, intermediari finanziari e assicurativi, e non per quelle in favore di privati né per le cessioni effettuate da imprese che hanno praticato lo sconto in fattura.
Credito di imposta utilizzabile in 10 anni
Per gli interventi agevolati con il superbonus, con il bonus 75% barriere architettoniche, con il sismabonus e il sismabonus acquisto, i crediti di imposta derivanti dalle opzioni di sconto in fattura e cessione del credito inviate all’Agenzia delle Entrate entro il 31 marzo 2023 potranno essere utilizzati in dieci anni, al posto di quattro.
Per le spese sostenute nel 2022, relative ad interventi agevolati con il superbonus, la detrazione potrà essere ripartita, su opzione del contribuente, in dieci anni. L’opzione è irrevocabile e deve essere esercitata nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo di imposta 2023, a condizione che la rata di detrazione relativa al 2022 non sia stata indicata nella relativa dichiarazione dei redditi.