Nell’ultimo anno si è verificato un significativo miglioramento delle prestazioni energetiche degli immobili certificati.
Queste parole sono contenute nel rapporto annuale sulla certificazione energetica degli edifici italiani, presentato da Enea e dal Comitato termotecnico italiano energia e ambiente (Cti), che fotografano un notevole incremento tra il 2021 e il 2022 delle classi meno energivore (A e B), a danno delle classi energetiche più basse. Un incremento che, guardando il solo segmento residenziale, è di circa cinque punti percentuali.
Il rapporto analizza gli attestati di prestazione energetica registrati sul Siape, il sistema informativo che raccoglie i documenti caricati da Regioni e Province autonome.
I numeri, nel confronto tra i dati relativi al 2021 e quelli relativi al 2022, parlano di un netto miglioramento delle prestazioni degli edifici. Da ricordare che il 2022 è stato l’anno di esplosione del superbonus. Anche se il merito di questi numeri è da attribuire senza dubbio anche ad altri fenomeni, come un peso maggiore delle vendite di immobili nuovi e, in generale, una sempre maggiore attenzione alla riqualificazione e all’efficienza energetica.
Guardando alle regioni, la quota più consistente di attestati è stata emessa in Lombardia (20,5%), seguita da Lazio (9,6%) e Veneto (8,4%).