Il Tar respinge il ricorso del Comune di Milano contro la Regione teso ad ottenere l’aumento della percentuale di assegnazioni in deroga. Il pronunciamento del Tar Lombardia, che non ha quindi accolto la proposta dell’amministrazione comunale del Comune di poter incrementare al 50% la percentuale di assegnazione degli alloggi popolari, è accolto con una certa preoccupazione dal Sicet: “È una pessima notizia per le famiglie in emergenza abitativa – si legge in una nota del sindacato inquilini -. Crediamo che le motivazioni addotte dal Tar siano profondamente sbagliate sotto il profilo strettamente giuridico e pericolose dal punto di vista della possibilità da parte dei Comuni in generale di gestire l’emergenza abitativa. Le gravissime responsabilità e le scelte discriminatorie della Regione Lombardia sono una delle principali cause delle difficoltà dei Comuni di far fronte all’emergenza abitativa, ma non meno grave è l’inerzia dell’assessorato alla Casa milanese che, con le sue scelte politicamente contraddittorie e amministrativamente confuse, è riuscito a fare passare in secondo piano perfino le responsabilità regionali”.
Quindi, il Sicet rincara la dose: “In effetti non sappiamo se per l’assessore Benelli il risultato ottenuto al Tar sia una notizia positiva o negativa, poiché in realtà questo pseudo-conflitto con la Regione è sempre stato il pretesto per giustificare la riduzione dell’offerta di alloggi popolari e la decisione di dichiarare improcedibili, dal mese di aprile di quest’anno, tutte le domande di emergenza presentate dalle famiglie sfrattate o in emergenza abitativa diversa. Regione e Comune portano insieme la responsabilità di subordinare qualsiasi interesse sociale, compreso quello gravissimo delle famiglie sfrattate o in emergenza abitativa, alla diatriba politica spicciola, finalizzata esclusivamente al diniego delle proprie responsabilità”.
LA VICENDA
La vicenda risale appunto allo scorso mese di aprile, quando l’assessore meneghino alla Casa, Daniela Benelli, aveva annunciato la sospensione delle assegnazioni in deroga delle case popolari alle famiglie sfrattate e in condizioni di disagio sociale: “Con più di 3.000 domande presentate agli sportelli, 440 pratiche già approvate dalla Commissione, il limite del 25% imposto dalla Regione non consente di assegnare la casa entro l’anno alla metà degli aventi diritto. La situazione è drammatica, lo denunciamo da mesi. Ma Regione Lombardia non capisce l’emergenza e continua a ignorare la nostra richiesta. Abbiamo migliaia di domande presentate, centinaia di richieste già valutate positivamente, ma poche possibilità di assegnare alloggi a queste famiglie. Se la situazione non cambia, è del tutto inutile generare speranze e aspettative”.
IL REGOLAMENTO
Le assegnazioni in deroga si rivolgono alle famiglie già presenti in graduatoria che si trovano in situazione di particolare emergenza, ad esempio quella determinata da uno sfratto. Le domande vengono esaminate da un’apposita Commissione che valuta lo stato di effettiva necessità; si tratta infatti di nuclei familiari senza casa e ospitati nelle strutture di accoglienza pubblica oppure presso parenti e amici.Il Regolamento regionale del 2004 consente di assegnare a questi casi gravi il 25% degli alloggi Erp complessivamente disponibili, con possibilità di innalzare il limite al 50% su autorizzazione regionale. Fino al 2013 il superamento è sempre stato autorizzato. Già nel 2014, invece, la Regione Lombardia ha formalmente respinto la richiesta del Comune di Milano.