Se, per quanto concerne il 2015, il giudizio espresso nei giorni scorsi dalla Cgia di Mestre circa l’andamento delle tariffe non era del tutto negativo, di segno opposto sono le previsioni delle associazioni dei consumatori riguardo all’anno che verrà, per il quale ci sarebbe un nuovo allarme stangate a carico degli utenti.
In particolare, secondo il Codacons, nel corso del 2016 gli italiani dovranno mettere in conto una batosta pari a circa 551 euro a famiglia. In realtà – spiega l’associazione – a fronte di significativi aumenti per alcuni settori, si registreranno nel corso del 2016 anche delle diminuzioni di spesa. Nello specifico, la ripresa dell’inflazione – che secondo gli analisti dovrebbe attestarsi attorno all’1% nel prossimo anno – porterà le famiglie a spendere 298 euro in più per effetto della crescita dei prezzi al dettaglio, e 189 euro in più per la sola spesa alimentare. Aumenti che si ripercuoteranno anche nel settore della ristorazione (+26 euro). Cresceranno ancora le tariffe per la raccolta rifiuti e i servizi idrici, per un totale di +137 euro a famiglia su base annua. Per i trasporti (aerei, treni, taxi, mezzi pubblici, traghetti, ecc.) un nucleo familiare tipo dovrà affrontare una maggiore spesa pari a 44 euro, mentre viaggiare sullo autostrade comporterà un aggravio di 27 euro. Per i servizi bancari complessivamente spenderemo 18 euro in più rispetto allo scorso anno, +9 euro per quelli postali.
Discorso a parte meritano le bollette: se da un lato le quotazioni internazionali del petrolio (che secondo gli analisti saranno stabili o addirittura in discesa per il tutto il 2016) dovrebbero portare benefici sulle fatture, dall’altro il nuovo sistema tariffario sulle bollette elettriche varato dall’Autorità per l’energia determinerà rincari per una buona fetta di popolazione.
L’eliminazione della Tasi sulla prima casa determinerà invece un risparmio medio di 194 euro a famiglia; costeranno meno il canone Rai, che scende da 113,5 euro a 100 euro, e l’assicurazione Rc auto, che sarà più leggera mediamente di 12 euro. Fare il pieno alla macchina comporterà una minore spesa di 68 euro, ma questo solo se le quotazioni del petrolio rispetteranno le previsioni degli analisti, e se il Governo non introdurrà nuove tasse sui carburanti.
Differenti, ma sempre improntati al segno meno, i risultati delle stime effettuate da Federconsumatori, secondo cui, “in una situazione come quella italiana, caratterizzata da una profonda crisi economica e da una forte deflazione, oltretutto in presenza di una forte contrazione dei prodotti petroliferi, gli aumenti previsti per il 2016 assumono, se realizzati, una connotazione speculativa, o derivante da inefficienze di sistema (servizi pubblici), o ancora da inaccettabili incrementi di tassazioni dirette o indirettamente tramite ritocchi tariffari (in aziende partecipate) data l’abolizione della Tasi. Spaventano inoltre i possibili adeguamenti alle ricadute in ticket sanitari i tagli effettuati alla Sanità. Ad ogni buon conto, la stangata a carico della famiglia media dovrebbe essere pari a circa 740 euro. Naturalmente, confidando che non scattino le clausole di garanzia con aumenti Iva, poiché altrimenti sono da aggiungere altri 840 euro in più a quelli già calcolati”.