[A cura di: Uppi] L’Uppi intende manifestare forte preoccupazione per i continui attacchi che provengono quasi ogni giorno dalle istituzioni europee che ritengono una priorità, per il nostro Paese, il risanamento dei conti pubblici, da realizzare tassando proprietà immobiliare e risparmi e introducendo una super-patrimoniale per restare in Europa. L’Uppi ricorda che la prima casa non produce reddito e con orgoglio rivendica l’esenzione dall’Imu e dalla Tasi come una vittoria degli italiani, soprattutto in questa fase di recessione economica.
Si ritiene preoccupante il comportamento della Commissione Europea che ha deferito l’Italia alla Corte di giustizia dell’U.E. per avere esentato dall’IMU e dalla TASI le prime case ubicate in Italia e appartenenti a pensionati italiani residenti nell’U.E. o in paesi membri. Contestata anche l’agevolazione sulla prima casa per i cittadini italiani che vivono all’estero e acquistano la loro prima abitazione sul territorio italiano.
Gli italiani hanno già dovuto subire le politiche di austerità adottate dal governo Monti, responsabile di aver aumentato la tassazione sulla casa da 9 a 25 miliardi di euro, con l’introduzione dell’IMU, senza peraltro aver ridotto il debito pubblico e causando un crollo del PIL che, nel 2012, è sceso del 2,8% (rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente).
Ricordiamo che il settore immobiliare, e l’indotto al quale esso fa riferimento, è in forte crisi soprattutto a causa della tassazione, che ha ormai raggiunto livelli insostenibili e che ha trasformato la proprietà immobiliare, da piccolo salvadanaio degli italiani, a fardello economico sempre più difficile da sopportare. Un alleggerimento di tale imposizione e non, dunque, un suo inasprimento, così come indicato dal Fondo Monetario e dalla Commissione Europea, consentirebbe a questo settore di riacquistare spinta e di giovare all’economia del Paese intero.