[A cura di: Achille Colombo Clerici – presidenteAssoedilizia] A quali conclusioni conduce il rilievo della Corte dei Conti
nella sua relazione sulla finanza locale, secondo il quale la tassazione in
sede locale è aumentata in questi anni sino ai limiti della compatibilità con
le capacità locali? La conclusione a prima vista dovrebbe essere: riduciamo la
tassazione locale. Ma come? Togliendo l’Imu, come dice Renzi ? Ma l’Imu sulla
prima casa è già stata tolta nel 2014. Togliendo la Tasi? Togliere la Tasi
significherebbe far pagare in più agli uni quello che non pagano gli altri. Non
è così che va risolto il problema. La denuncia della Corte va contestualizzata
con riferimento all’intero sistema fiscale ed al rapporto tra fisco erariale e
fisco locale. Visto che l’aumento del carico fiscale locale è stato, come
abbiamo sempre denunciato, la conseguenza della riduzione dei trasferimenti
effettuati storicamente dallo Stato ai Comuni, il carico dei tributi erariali
avrebbe dovuto esser proporzionalmente alleggerito.
Invece è avvenuto esattamente l’opposto: lo Stato non solo
non ha ridotto il carico delle proprie imposte, ma lo ha addirittura aggravato,
aumentando il peso dell’imposizione sui redditi con le addizionali e, dove ha
potuto, con le riduzioni delle deduzioni, come è avvenuto nel campo delle
locazioni. L’alleggerimento del carico fiscale andrebbe praticato soprattutto
dove è intervenuto l’inasprimento del prelievo, come è avvenuto nel campo
immobiliare.
L’Imu andrebbe ritoccata, riducendola alla metà sugli
immobili locati, riprendendo con ciò l’orientamento della legge sul federalismo
fiscale del 2011; e questo costerebbe alle finanze pubbliche uno scarso
sacrificio perché la relativa riduzione del gettito verrebbe in parte
compensata da un recupero a tassazione Imu e Irpef di molti immobili, in quanto
si incrementerebbe l’investimento in alloggi in locazione.
E poi dovrebbe ritoccarsi il regime generale delle deduzioni
e andrebbe introdotta una esenzione dall’imposta sui redditi locativi per tutte
le nuove costruzioni. Solo in questo modo la torta del carico fiscale
complessivo potrebbe cominciare a ribilanciarsi. Adesso c’è una fetta
aggiuntiva: è rappresentata da quello che paghiamo ai Comuni o meglio che
paghiamo allo Stato e che questo ha tolto ai Comuni, costringendo gli stessi a
riprenderselo con tasse proprie.