La Procura della Repubblica di Treviso ha disposto una serie di perquisizioni, eseguite nei giorni scorsi dai carabinieri, negli uffici del Comune di Treviso, del Servizio Casa e Sportello unico per l’edilizia, oltre che in un’agenzia immobiliare e in varie abitazioni private. Le persone coinvolte nell’inchiesta, avviata per le ipotesi di corruzione e abuso d’ufficio, sono una trentina, in larga misura di etnia Rom. I militari indagano, in particolare, sull’assegnazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica in territorio comunale di Treviso.
Tra le persone che a vario titolo risultano indagate nell’inchiesta i dipendenti comunali sono cinque, tra cui un dirigente e un funzionario, tutti in servizio negli uffici perquisiti.
Secondo il castello accusatorio ipotizzato dagli inquirenti, in vari casi di assegnazioni di abitazioni, risalenti anche ad alcuni anni fa, si sarebbero verificate “pressioni” da parte di “intermediari” nomadi affinché determinati alloggi, tutti concentrati in precisi quartieri della città, fossero attribuiti a loro familiari. Fra gli strumenti adottati per ottenere lo scopo vi sarebbero “consegne o promesse di denaro o di altri beni”, circostanza che sta a fondamento del reato di corruzione.
L’agenzia immobiliare coinvolta e perquisita è quella che gestisce per conto del Comune i rapporti con gli inquilini delle case popolari. Ma nessuno, tra i suoi titolari, risulta indagato. L’inchiesta, stimolata da segnalazioni giunte da ambienti esterni a quelli municipali, è coordinata dal pm Gabriella Cama.
Fonte: Agenzia Ansa