“Il Superbonus 110% deve essere esteso di un anno. Portare il termine per finire i lavori dal 30 giugno 2022 al 30 settembre, come proposto dal Ministro Franco, è utile ma non basta. Occorre prorogarlo di un anno, come Uncem chiede da tempo. La scadenza per effettuare gli interventi edilizi deve essere portata al 30 giugno 2023.
E per favore, non chiamiamole più ‘villette’.
È una definizione impropria per migliaia di immobili compresi nelle categorie catastali A/2 Abitazioni di tipo civile, A/3 Abitazioni di tipo economico, A/4 Abitazioni di tipo popolare, A/5 Abitazioni di tipo ultrapopolare, A/6 Abitazioni di tipo rurale, A/7 Abitazioni in villini, A/11 Abitazioni ed alloggi tipici dei luoghi. Il superbonus va esteso a tutti questi, siano prima o seconda casa. Non sono ville o villette. Sono case singole, anche nelle città, gran parte nei paesi, in stati di conservazione che richiedono interventi efficaci e urgenti, incentivati. Si intervenga piuttosto portando, dal 2023 al 2026, il bonus per interventi di efficientamento energetico e antisismici al 90%, soglia già utile e positiva, chiedendo per tutti gli immobili del Paese una ‘carta di identità’ chiara e al pari di altri Stati europei”.
Lo afferma Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem.
COMUNCATO STAMPA UNCEM