I costi sanitari legati all’inquinamento indoor costano a ogni famiglia italiana 180 euro ogni anno. È uno dei dati emersi nel corso del congresso nazionale Isde Medici per l’Ambiente, che si è svolto nei giorni scorsi a Sansepolcro (AR).
“Un recente studio dell’EPHA (European Public Health Alliance) ha cercato di stimare qual è il danno legato all’inquinamento dell’aria indoor, dovuto quindi al riscaldamento e alla cottura cibi con stufe e caldaie a petrolio e combustibili solidi come carbone o biomassa”, ha spiegato Maria Grazia Petronio, responsabile del Consiglio Nazionale delle Regioni di Isde Italia. “Tutto ciò costa a ogni famiglia italiana 180 euro all’anno di spesa sanitaria; nell’Unione Europea a 27, con il Regno Unito, i costi sono ammontati a 29 miliardi di euro, lo 0,2% del Pil. La maggior parte dei costi si riferisce alle emissioni dirette dentro l’abitazione. Per esempio, i bambini che vivono in casa con stufa una a gas hanno un 42% in più di avere l’asma”.
Fonte: Agenzia Ansa
L’aumento dei prezzi potrebbe compromettere parte della stagione estiva 2022. Secondo l’indagine commissionata da Facile.it a EMG Different (su un campione di 1.000 risposte rappresentativo della popolazione italiana dai 18 ai 74 anni), il 10,7% dei rispondenti, pari a circa 4,7 milioni di italiani, ha detto che quest’anno non si concederà una vacanza proprio a causa del rincaro dei beni, mentre circa 3,7 milioni, pur di non rinunciare al viaggio, hanno scelto di ridimensionarlo. Oltre a coloro che non partiranno per il rincaro dei prezzi registrato negli ultimi mesi, quasi il 6,1% di coloro che rimarranno a casa ha detto che lo farà per paura di contrarre il Covid durante le ferie e il 2,8% per il timore di trovarsi bloccato da un nuovo lockdown. Sommando queste e le altre diverse ragioni indicate dal campione intervistato come motivo principale per non fare le valigie, saranno complessivamente, circa 11,9 milioni gli italiani che rinunceranno alle ferie. Anziché rinunciare a partire per, seppur legittime, paure, molti italiani (4,1 milioni) stanno valutando di sottoscrivere, o lo hanno già fatto, una polizza assicurativa. Tra questi, il 62,6% ha dichiarato di volersi tutelare in caso di cancellazione della vacanza per malattia, Covid incluso, o (30,6%) a causa di un nuovo lockdown (sebbene questa casistica rimanga attualmente scoperta dalle polizze viaggio). Guardando agli italiani che quest’anno si concederanno un viaggio (in totale 17,4 milioni di individui) emerge che, in media, le vacanze dureranno 14 giorni. I mesi preferiti per partire sono agosto (49%) e luglio (42,4%) anche se 1 rispondente su 4 godrà di almeno una parte delle ferie già a giugno (25,6%). Sebbene il Bel Paese resti la meta preferita dai nostri connazionali, con la fine delle restrizioni Covid molti torneranno a spostarsi all’estero; secondo l’indagine il 17,7% dei rispondenti, pari a circa 3,1 milioni di individui, quest’anno trascorrerà le ferie fuori dai confini nazionali.
Coltivare verdure in casa grazie ad un nuovo sistema semplice, sostenibile, low-cost e senza uso di pesticidi, che prevede illuminazione di precisione, ventilazione mirata e uso minimo d’acqua. Lo stanno sperimentando i ricercatori ENEA, impegnati in attività del settore della coltivazione non convenzionale presso i laboratori della Divisione Biotecnologie e Agroindustria.
Il punto di forza del dispositivo, che si presenta come un semplice scaffale mobile di dimensioni adatte ad alloggiare la piante da coltivare, è costituito da un sistema di illuminazione sviluppato da Becar Srl, azienda del gruppo Beghelli leader nel settore, in collaborazione con ENEA nell’ambito del progetto PON ISAAC finanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico, e basato su LED che forniscono alle piante luce nello spettro utile alla fotosintesi e con intensità adeguate a far crescere le piante sane.
Questo sistema di illuminazione di ultima generazione, abbinato alla ventilazione mirata ai fabbisogni delle piante e all’utilizzo di substrati convenzionali (terreno, terriccio, compost), permette di compiere in ambienti domestici un ciclo completo di produzione di verdure. I primi esperimenti hanno riguardato un ciclo completo di Zafferano e si stanno conducendo prove anche per Lattuga e Pomodoro.
“Il sistema è un vero e proprio downgrade del Microcosmo, il primo simulatore di campo hi-tech destinato alla ricerca scientifica mai realizzato in Italia per la coltivazione di piante al chiuso e in ambienti estremi brevettato da ENEA e Fos S.p.A. e commercializzato dalla start-up Piano Green”, spiega Luigi d’Aquino, ricercatore ENEA del Laboratorio Bioprodotti e Bioprocessi. “Rispetto a Microcosmo – aggiunge – questo dispositivo è più semplice ed economico da gestire, consente di coltivare al chiuso anche in ambienti domestici con buone rese produttive, consentendo anche al singolo cittadino di diventare produttore senza dover necessariamente avere particolari competenze o sostenere costi proibitivi”.
Consumi di energia ancora in crescita nel I trimestre 2022 (+2,5%), in aumento per il 5° trimestre consecutivo, sebbene ancora inferiori ai livelli pre-pandemia. In crescita anche le emissioni di CO2 (+8% circa) per il maggior utilizzo di fonti fossili (+7% circa) dovuto alla contrazione dell’import di energia elettrica (-20,5%) e delle rinnovabili elettriche (-9,5%), penalizzate dal crollo dell’idroelettrico (-40%) non compensato dall’incremento di eolico e solare (+11%). È quanto emerge dall’Analisi trimestrale del sistema energetico italiano dell’ENEA che evidenzia anche una nuova diminuzione (-29% sul trimestre precedente) dell’indice ENEA-ISPRED che misura l’andamento della transizione energetica sulla base di prezzi, emissioni di CO2 e sicurezza degli approvvigionamenti.
Emissioni CO2
“Il balzo delle emissioni di anidride carbonica e i prezzi record dell’energia hanno fortemente penalizzato l’ISPRED”, spiega Francesco Gracceva, il ricercatore ENEA che coordina l’Analisi. “A questi livelli, per rispettare i nuovi obiettivi europei Fit for 55 (riduzione al 2030 del 55% delle emissioni nette dell’UE rispetto al 1990) sarà necessario un taglio di oltre 100 milioni di tonnellate di CO2 nei prossimi otto anni”.
Dall’Analisi emerge che il forte aumento di emissioni di CO2 è riconducibile per circa il 40% a terziario, trasporti e residenziale e per il 60% a industrie energivore, raffinerie e, in particolar modo, alla produzione di energia elettrica da carbone che ha determinato un incremento tendenziale delle emissioni di oltre il 25%, la variazione più marcata degli ultimi 20 anni. Buona parte della ripresa della domanda del I trimestre 2022, infatti, è legata al forte aumento dei consumi di carbone (+0,4 Mtep, pari a +25%), tornati nella generazione elettrica quasi ai livelli pre-covid, e di petrolio (+1,6 Mtep, pari a +14%), mentre il gas naturale segna un modesto +1% (+0,2 Mtep).
I consumi
I consumi sono comunque cresciuti meno del PIL per effetto del calo della produzione industriale, dell’inverno mite, ma anche dei prezzi record che hanno contribuito a frenare la domanda (in particolare quella di gas negli usi diretti: -8% nell’industria, -2% nel civile). “Tuttavia la forte ripresa dei volumi di traffico di passeggeri e merci su strada, tornati ai livelli pre-pandemia , porta a stimare una crescita dei consumi di energia ben superiore al 2% anche nel secondo trimestre, con una previsione di oltre il 2% per tutta la prima metà dell’anno. Si tratta di valori maggiori a quelli registrati nell’Eurozona, dove l’incremento trimestrale è stato di poco superiore all’1%, un trend che prosegue dallo scorso anno anche per le emissioni”, sottolinea Gracceva.
Elettricità
Sul fronte dell’elettricità, il prezzo medio di borsa del I trimestre 2022 ha superato i 250 €/MWh (oltre quattro volte i valori di un anno fa) e, nonostante la leggera contrazione prevista nel II trimestre, la media del I semestre resterà ampiamente al di sopra dei 200 €/MWh, il doppio della media 2021. È inoltre tornato a salire il differenziale tra il prezzo italiano e quello delle altre principali borse europee: rispetto alla borsa tedesca la differenza assoluta non era mai stata tanto elevata (quasi 70 €/MWh), mentre la differenza percentuale si avvicina al 40%, quasi il doppio di un anno fa. Nonostante gli interventi del Governo abbiano attenuato l’impatto sui consumatori, i prezzi hanno raggiunto nuovi record storici nel trimestre (+55% per le famiglie, +40% per le imprese ) e nei primi quattro mesi dell’anno risultano in aumento più marcato che negli altri paesi UE.
Gas naturale
Anche nel caso del gas naturale i prezzi al consumo si sono attestati nel I trimestre su nuovi massimi storici: 1,4 €/m3 per i consumatori, un valore quasi doppio rispetto a un anno fa; inoltre, nonostante il leggero calo nel II trimestre (e gli interventi governativi), per i primi sei mesi dell’anno si prevede un incremento di oltre il 60% rispetto ai massimi raggiunti nella prima metà 2019. Per quanto riguarda le imprese meno energivore, il prezzo si è attestato nel trimestre a circa 1 €/m3, un valore triplo rispetto allo stesso periodo 2021. Secondo le stime più aggiornate per i primi sei mesi del 2022, anche per il gas è previsto un aumento superiore alla media Ue per tutte le fasce di consumo.
Sicurezza energetica
Infine, sul lato sicurezza energetica si segnala come l’obiettivo di affrancarsi rapidamente dal gas russo abbia già avuto alcuni effetti di rilievo in Italia: nei primi cinque mesi del 2022, infatti, la quota delle importazioni di gas dalla Russia sul totale è scesa in media sotto il 24% (rispetto a circa il 40% nello stesso periodo 2021, con un calo del 41%), con punte al di sotto del 20% in aprile e maggio e superata anche dalla quota del gas algerino (31%).
Fonte: Comunicato Stampa Enea
È il sabato la giornata ‘nera’ per gli ascensori, il giorno in cui è più probabile rimanerci bloccati dentro, almeno secondo le statistiche dei Vigili del Fuoco illustrate a Palermo durante l’evento “Insieme per” promosso da “Consorzio per l’Italia”, organismo no profit al quale aderiscono già 120 imprese del settore che gestiscono circa 100 mila impianti.
Con quasi un milione di impianti l’Italia è il secondo Paese al mondo dopo la Cina per numero di ascensori, che rappresentano un vero e proprio sistema di trasporti da 100 milioni di corse al giorno e 10 milioni di utilizzatori. L’idea del Consorzio, che si riunisce per la prima volta, è quella di garantire un livello di sicurezza sempre maggiore per il vetusto parco ascensori italiano e per costruire un sistema virtuoso attorno a questo sistema del trasporto verticale.
“Il tema della sicurezza – afferma Salvo Nasca, presidente di Consorzio per l’Italia – è una priorità e la sua tutela è un valore fondante di Consorzio per l’Italia. L’ascensore è uno dei pochi mezzi di trasporto totalmente privi di conducente e completamente automatizzati. I nostri presupposti sono che l’ascensore deve essere presidiato continuativamente, giorno e notte, all’interno del condominio e che effettua un vero e proprio trasporto di persone e cose, per questo le aziende devono essere equiparate a quelle del settore trasporti”.
Secondo i risultati della ricerca presentata oggi gli orari della giornata più critici nei quali le persone rimangono bloccate in ascensore sono soprattutto fra le 18 e le 19 (8,4% degli interventi dei Vigili del Fuoco) e fino alle 20 (8,1%). Si è registrata un’impennata di interventi dal 2014 al 2015 (+ 19,8%, da 17.128 a 20.521) e dopo una lieve discesa nel 2016 (a 19.628) l’incremento è stato costante. Prevedibile il calo del 2020, in coincidenza con il lockdown: – 25% e 17.469 interventi. La causa principale riscontrata per il blocco degli ascensori è di gran lunga il funzionamento difettoso di impianti o dei macchinari (25,8%) e nel 25,5% degli interventi totali c’erano sempre persone bloccate dentro l’impianto.
FONTE: Agenzia Ansa
Lo scorso 8 aprile è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto di approvazione della nuova regola tecnica per facciate e coperture di edifici civili. Il decreto entrerà in vigore il 7 luglio 2022 e comporterà l’inserimento del paragrafo “V.13 – Chiusure d’ambito degli edifici civili” nella sezione V del Codice di Prevenzione Incendi. Le nuove indicazioni sostituiranno i preesistenti riferimenti tecnici contenuti nell’allegato.
Il provvedimento costituisce un primo passo verso l’adeguamento delle direttive nazionali alle norme europee sul comportamento al fuoco delle facciate. In attesa di metodi armonizzati e dell’emanazione di apposite disposizioni comunitarie, si potrà fare riferimento a metodi di prova sperimentale riconosciuti in uno degli Stati dell’Unione europea.
Ambito di applicazione e struttura dell’allegato
Le nuove prescrizioni di prevenzione incendi per le chiusure d’ambito si applicano a tutte le facciate e le coperture degli edifici civili sottoposti alle norme tecniche e indicati nel decreto del Ministro dell’Interno 3 agosto 2015. Fra questi vi sono edifici residenziali, strutture sanitarie, scolastiche, alberghiere, commerciali e uffici, sia quelli esistenti alla data di entrata in vigore del decreto, che quelli di nuova realizzazione. Per ogni fabbricato dovranno essere indicate le caratteristiche delle “Coperture”, la geometria e le caratteristiche delle “Fasce di separazione” e, per le facciate continue, la modalità di verifica delle “Sigillature” .
La struttura dell’allegato, come per le altre Regole tecniche antincendio, prevede la suddivisione nei seguenti capitoli:
1. Campo di applicazione;
2. Definizioni;
3. Classificazione;
4. Strategia antincendio (Reazione al fuoco, Resistenza al fuoco e compartimentazione, Sicurezza degli impianti tecnologici e di servizio);
5. Realizzazione di fasce di separazione (Caratteristiche e Geometria);
6. Verifica dei requisiti di resistenza al fuoco.
Obiettivi della nuova regola tecnica per facciate e coperture di edifici civili
Le “chiusure d’ambito dell’edificio” rappresentano il confine esterno, ad andamento orizzontale o verticale, del fabbricato e, in quanto tale, svolgono un ruolo primario nell’impedire la diffusione delle fiamme. Ne consegue che stabilire una specifica disciplina antincendio per tali elementi costruttivi sia fondamentale nel raggiungimento dei seguenti obiettivi:
• limitare la probabilità di propagazione di un incendio originato all’interno dell’edificio;
• limitare la probabilità di propagazione di un incendio originato all’esterno dell’edificio;
• contenere la caduta, in caso d’incendio, di parti dell’edificio come frammenti di facciata o altre porzioni disgregate o incendiate. Tali eventi, oltre a rappresentare un pericolo di per sé, potrebbero compromettere l’esodo degli occupanti o l’intervento delle squadre di soccorso.
È finito con una sentenza di condanna a tre anni e quattro mesi di reclusione il caso di un presunto truffatore che si spacciava per imprenditore immobiliare e che sarebbe riuscito ad ingannare con una serie di false “operazioni” cinque vecchi amici dei tempi del liceo, portando via ai malcapitati circa 230mila euro in totale.
“Lo conosco da metà degli anni ’80, quando ci incontrammo sui banchi di scuola e rimanemmo poi amici”, ha messo a verbale una delle vittime del presunto raggiro. E parlava di M. O., 51 anni milanese, che recuperando piano piano, anche attraverso i social, storiche amicizie o conoscenze, quelle dei tempi del liceo Carducci, scuola della ‘Milano bene’ frequentata negli anni della ‘Milano da bere’, aveva prima di tutto potuto vantarsi degli “affari immobiliari” che aveva messo in piedi.
Almeno così sosteneva lui e quei cinque si sono fidati in tempi e momenti diversi, tra il 2015 e il 2018. A metà 2017, è scritto in una delle denunce, “mi propose di partecipare ad un’operazione immobiliare” e “mi convinse a partecipare asserendo che avrei tratto un buon profitto”. E ha aggiunto: “Ero pure felice nel vedere il mio vecchio amico avere successo imprenditoriale”.
In quel gruppo di ex compagni di scuola, come risulta dagli atti dell’inchiesta del pm Francesco Cajani, c’è chi gli ha bonificato fino a 50mila euro per un presunto affare di ristrutturazione e vendita di un palazzo in via De Amicis. Un altro gli ha versato 20mila euro per entrare in una società di prodotti “cosmetici”, come la presentava lui. Un altro ancora gli ha messo in mano 5mila euro per prendere parte “a speculazioni finanziarie”, senza rivedere un soldo. E così via.
In questo modo rapporti di amicizia datati, quelli che nascono negli anni dell’adolescenza, si sono trasformati in carte bollate, denunce e sospetti.
“Ho appreso da mia sorella, a sua volta vittima di una truffa perpetrata da M. O., che vi sarebbero numerosi altri soggetti che hanno subito la mia stessa sorte”, ha raccontato uno dei cinque raggirati, rappresentati come parti civili dall’avvocato Franco Silva.
Delle vicende del presunto truffatore si era occupata già due anni fa anche la trasmissione tv ‘Le iene’. Poi, lo scorso 6 maggio, è arrivata la sentenza dell’undicesima sezione penale del Tribunale di Milano.
Fonte: Agenzia Ansa
Tariffe agevolate nei parcheggi in struttura per chi risiede nella Circoscrizione 8. L’area è relativa ai quartieri San Salvario-Cavoretto-Borgo Po-Nizza Millefonti-Lingotto-Filadelfia.
E’ quanto prevede una delibera approvata dalla Giunta comunale, che avvia dal primo luglio al 31 dicembre la sperimentazione per i residenti nel quartiere. Costoro potranno posteggiare in uno dei parcheggi in struttura della zona, da scegliere al momento della stipula del contratto con Gtt. La tariffazione sarà agevolata, nella formula di abbonamento senza posto fisso valido dalle ore 16,00 alle 7.30 dal lunedì al venerdì. Si protrarrà invece per 24 ore il sabato e nei giorni festivi. Al di fuori dell’orario coperto dall’abbonamento, l’accesso e l’uscita saranno consentiti pagando la differenza.
“Con questa delibera – sottolinea l’assessora alla Mobilità, Chiara Foglietta – vogliamo rispondere alle richieste degli abitanti della Circoscrizione 8, che sollecitavano una soluzione per la carenza di parcheggi vicino a casa. Fatte le dovute verifiche con Gtt, abbiamo deciso di iniziare una fase sperimentale di 6 mesi, sfruttando strutture già esistenti e sotto utilizzate nelle sere dei giorni feriali e nei giorni festivi”.
Per gli abbonamenti saranno disponibili la formula mensile e quella trimestrale, al costo rispettivamente di 40 e 100 euro per i residenti e 55 e 140 euro per i dimoranti. Passati i 6 mesi la sperimentazione sarà soggetta a verifica circa l’efficacia rispetto agli obiettivi perseguiti.
Fonte: Agenzia Ansa
La Procura della Repubblica di Treviso ha disposto una serie di perquisizioni, eseguite nei giorni scorsi dai carabinieri, negli uffici del Comune di Treviso, del Servizio Casa e Sportello unico per l’edilizia, oltre che in un’agenzia immobiliare e in varie abitazioni private. Le persone coinvolte nell’inchiesta, avviata per le ipotesi di corruzione e abuso d’ufficio, sono una trentina, in larga misura di etnia Rom. I militari indagano, in particolare, sull’assegnazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica in territorio comunale di Treviso.
Tra le persone che a vario titolo risultano indagate nell’inchiesta i dipendenti comunali sono cinque, tra cui un dirigente e un funzionario, tutti in servizio negli uffici perquisiti.
Secondo il castello accusatorio ipotizzato dagli inquirenti, in vari casi di assegnazioni di abitazioni, risalenti anche ad alcuni anni fa, si sarebbero verificate “pressioni” da parte di “intermediari” nomadi affinché determinati alloggi, tutti concentrati in precisi quartieri della città, fossero attribuiti a loro familiari. Fra gli strumenti adottati per ottenere lo scopo vi sarebbero “consegne o promesse di denaro o di altri beni”, circostanza che sta a fondamento del reato di corruzione.
L’agenzia immobiliare coinvolta e perquisita è quella che gestisce per conto del Comune i rapporti con gli inquilini delle case popolari. Ma nessuno, tra i suoi titolari, risulta indagato. L’inchiesta, stimolata da segnalazioni giunte da ambienti esterni a quelli municipali, è coordinata dal pm Gabriella Cama.
Fonte: Agenzia Ansa
Terna ha previsto interventi per 18 miliardi di euro in dieci anni per potenziare la rete di trasmissione dell’elettricità ed adeguarla alla produzione intermittente delle rinnovabili, evitando le congestioni di rete. Lo ha detto il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, al question time alla Camera.
Le centrali a fonti rinnovabili (eolico e fotovoltaico) in Italia si trovano soprattutto al sud, ma il consumo di energia è maggiore al nord. Questo crea intasamenti nella rete di trasporto, che portano anche alla dispersione della corrente. Inoltre, le fonti pulite non producono costantemente, hanno momenti di picco e momenti di stop (quando non ci sono sole e vento). Questo porta ulteriori congestioni alla rete di distribuzione.
Secondo Cingolani, Terna ha già avviato interventi in questi senso, che hanno portato a un miglioramento della situazione.
Dei nuovi interventi previsti, diversi saranno nel Mezzogiorno: sulle coste del Tirreno fino alla Sardegna e dell’Adriatico, fra il Beneventano e l’Avellinese, in Calabria, in Sicilia e in Puglia. Inoltre, sono previsti ulteriori investimenti sugli accumuli di energia (batterie e pompaggio di acqua nelle dighe), necessari per compensare le variazioni nella produzione delle rinnovabili. Gli investimenti avverranno sulla base della nuova normativa introdotta dal Dl 21 del 2021. Secondo Cingolani, Terna indicherà entro settembre i fabbisogni di ogni territorio.
Fonte: Agenzia Ansa