I sindacati inquilini e confederali del torinese scrivono all’Atc e alla Regione per lamentare l’aumento della quota a carico degli assegnatari delle case popolari. “In queste settimane – scrivono Sunia, Sicet, Uniat e Cgil Cisl Uil Area metropolitana di Torino al presidente Emilio Bolla e all’assessora alle Politiche abitative, Chiara Caucino – abbiamo ricevuto decine di segnalazioni da parte di inquilini nostri iscritti delle case popolari che lamentavano l’aumento nella bolletta da aprile della ‘quota Atc’, ovvero la spesa riferibile al compenso dell’Istituto autonomo Case popolari per la rendicontazione delle spese da addebitare agli inquilini”.
Per i segretari torinesi di Sunia-Cgil, Sicet-Cisl, Unita-Uil, Sergio Contini, Simone Pensato, Domenico Paoli “nel contesto di grave crisi economica in cui ci troviamo, la decisione di Atc Torino di aumentare il proprio compenso è una scelta assolutamente sbagliata. Ci rendiamo conto – concludono – che la pandemia e l’attacco hacker possono aver creato ad Atc problemi gestionali ed amministrativi, ma questi non possono essere scaricati come costo sugli assegnatari che costituiscono una fascia di popolazione povera”.
In riferimento alle critiche dei sindacati sull’aggiornamento della quota Atc per gli inquilini delle case di edilizia pubblica, il presidente Emilio Bolla precisa che per l’Ente “rappresenta semplicemente un aggiornamento periodico di un compenso di gestione” e che “l’ultimo analogo adeguamento risale all’anno 2018” e si dice “consapevole del fatto che quello degli aumenti, in un contesto sociale meritevole di tutela, sia tema da affrontare con la dovuta ponderatezza”.
“Vorrei tuttavia rassicurarvi – scrive ai sindacati – circa l’impegno che questa amministrazione sta portando avanti per il miglioramento dei servizi offerti, anche a seguito del vostro puntuale contributo. Da circa un mese – ricorda Bolla – è infatti attivo il portale dei servizi on line della nostra Agenzia e parallelamente abbiamo incrementato la presenza sul territorio con sportelli multifunzionali decentrati a Venaria, Pinerolo, Carmagnola e in alcuni quartieri torinesi”. Bolla osserva poi che i costi organizzativi per Atc “sono aumentati anche in ragione di tutte le iniziative avviate per realizzare interventi di efficientamento energetico sul patrimonio immobiliare, processo che comporterà, a regime, un significativo beneficio per l’utenza con la diminuzione dei costi energetici a suo carico”.
Fonte: Agenzia Ansa
“Contro le rendite, sì alla riforma del catasto. Una No tax area fino a un valore immobiliare di 500mila euro per famiglia, modifiche al bonus del 110% e riduzione dal 10 al 4% dell’Iva sui contratti di locazione”. Sono le proposte che Alessandro Maggioni ha presentato all’assemblea dei soci di Confcooperative Habitat che, si legge in una nota, lo ha confermato alla presidenza della federazione che riunisce le oltre 1.000 cooperative aderenti che generano un fatturato aggregato di 625 milioni.
“Siamo convinti – spiega il presidente di Confcooperative Habitat – che la riforma del catasto sia un passo ineludibile per un Paese civile. Rimettere ordine ai valori catastali riportandoli a un’aderenza con la realtà è un passo utile”, ma occorre stabilire “una zona franca d’imposta, per ogni nucleo famigliare o singola persona, su un valore immobiliare di 500.000 euro”. Sonora bocciatura per il bonus del 110%, che per Maggioni va profondamente rivisto. “La questione energetica – sottolinea – dovrà essere l’elemento attorno a cui fa ruotare il riordino dei bonus edilizi incentivando robustamente fotovoltaico e produzione di energia pulita, in affrancamento dalle fonti fossili, anche incentivando il sostegno alla creazione di comunità energetiche cooperative di impronta condominiale o di isolato urbano. Si moduli l’incentivo, che non dovrebbe mai essere più dell’85%, in relazione alle categorie del catasto riformato”.
Un altro tema sul quale Confcooperative richiama l’attenzione è la riduzione dell’Iva al 10% sui canoni di locazione, convenzionata o in qualsiasi modo agevolata, “per portarla al 4% come tanti altri beni e servizi essenziali”.
Fonte: Agenzia Ansa
Regione Lombardia ha stanziato 2,6 milioni di euro per sostenere gli affitti sul libero mercato di inquilini in difficoltà economica. Fondi che serviranno a “prevenire il fenomeno degli sfratti per morosità incolpevole” e che anticipano il riparto delle risorse statali che sarà approvato dal ministero delle Infrastrutture nelle prossime settimane. I contributi della Regione sono destinati a iniziative a sostegno degli inquilini con contratto di affitto da almeno sei mesi e per il mantenimento dell’alloggio. I nuclei familiari per poter usufruire di questa opportunità devono avere un indicatore Isee non superiore a 26.000 euro. Secondo l’assessore lombardo alla Casa Alessandro Mattinzoli, viviamo in “un contento senza precedenti” tra la pandemia e la guerra, e questo “incide sulla vita dei cittadini, con difficoltà in continua evoluzione”. Da qui l’obiettivo della Regione di “intercettare i bisogni, per poi agire con concretezza”.
Fonte: Agenzia Ansa
Il Piemonte ha avviato la strategia regionale per diventare l’Hydrogen Valley italiana. In autunno è prevista la presentazione del progetto a Bruxelles, con l’obiettivo di far arrivare sul territorio oltre 70 milioni di euro del Pnrr.
“Ricerca, produzione, consumo, trasporti e approvvigionamento” sono le parole chiave, “i cinque colori della strategia – spiega il governatore Alberto Cirio – con cui la Regione intende trasformare il Piemonte nel punto di riferimento italiano ed europeo sull’idrogeno e in particolare sull’idrogeno verde”.
Il punto è stato fatto in occasione dell’avvio della consultazione pubblica per costruire la strategia insieme a enti locali, università, centri di ricerca e oltre 100 aziende. In tutto il territorio sono 28 i siti industriali dismessi che si sono candidati a diventare centri di produzione di idrogeno nell’ambito del censimento avviato dalla Regione: 12 a Torino, 8 a Novara, 4 a Cuneo, 3 nel Vco e 1 a Vercelli.
Altra grande potenzialità l’ecosistema industriale di imprese interessate a riconvertirsi. C’è poi il fronte dei trasporti, con la possibilità di sperimentare l’idrogeno sul trasporto locale stradale e ferroviario, rinnovando il parco flotte con bus e treni verdi.
Il Piemonte inoltre ha una posizione geografica strategica per il traffico merci su gomma, che la rende luogo ideale per il Nord Ovest in cui installare i punti di ricarica e approvvigionamento di idrogeno per i tir in arrivo dal Nord Europa. Esiste quindi un ecosistema completo, tra i pochi con queste caratteristiche in Europa, che può contare anche sull’eccellenza della ricerca attraverso le Università di Torino e del Piemonte Orientale e il Politecnico.
Fonte: Comunicato Stampa Regione Piemonte
Sono in arrivo nuove regole per lo smaltimento del verde, a Pavia. Dal prossimo 1° ottobre verrà attivato il nuovo servizio a pagamento di raccolta porta a porta dei rifiuti vegetali, sfalci erbosi e foglie. Il nuovo servizio sarà dedicato alle sole utenze domestiche. Ad annunciarlo sono stati Manuel Elleboro, presidente e amministratore delegato di Asm Pavia, e Massimiliano Koch, assessore all’Ambiente.
A partire dal 15 giugno i residenti in abitazioni singole o condominiali che volessero usufruire del servizio, lo dovranno comunicate all’amministratore di condominio. Quindi potranno chiedere l’attivazione del servizio, scaricando l’apposito modulo dal sito internet www.asm.pv.it; tale modulo, compilato e sottoscritto, dovrà essere inviato via e-mail all’indirizzo vegetalepavia@asm.pv.it unitamente alla copia del bonifico. I bidoni dovranno essere esposti dopo le 22 del giorno precedente ed entro le ore 6 del giorno di raccolta, a bordo strada, all’indirizzo indicato dall’utente nel modulo.
Fonte: Agenzia Ansa
Con Provvedimento del 20 maggio 2022 n. 174602, l’Agenzia delle Entrate ha definito le modalità di consultazione telematica delle planimetrie catastali anche per gli agenti immobiliari, regolarmente iscritti nell’apposito registro tenuto dalle Camere di Commercio.
L’accesso al sistema telematico dell’Agenzia delle Entrate per la consultazione delle planimetrie catastali, di cui al provvedimento del Direttore dell’Agenzia del territorio 16 settembre 2010, è quindi ora consentito anche ai soggetti iscritti al Repertorio delle notizie economiche e amministrative (REA), tenuto dalle Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, nella sezione agenti immobiliari, muniti di delega espressa.
La delega è conferita da almeno uno degli intestatari catastali, previa compilazione dell’apposito modulo, ed ha efficacia per 30 giorni dalla sua sottoscrizione.
L’originale della delega deve essere conservato dall’agente immobiliare, per un periodo di cinque anni ed esibito nel caso di richiesta dell’Agenzia delle Entrate.
Per il conferimento della delega, il delegante può comunicare all’Agenzia delle Entrate il conferimento della delega mediante apposita funzionalità disponibile nella propria area riservata del sito internet dell’Agenzia delle Entrate o, in alternativa, consegnare direttamente la delega a qualsiasi Direzione provinciale o Ufficio provinciale – Territorio dell’Agenzia, ovvero trasmettere la delega mediante posta elettronica (PEC o email).
Il delegato accede con le proprie credenziali all’area riservata del sito internet dell’Agenzia delle Entrate e, attraverso una specifica funzionalità, compila e invia la richiesta di consultazione della planimetria.
Successivamente l’Agenzia delle Entrate, verificata la completezza della documentazione e la coerenza della delega con i dati contenuti nella richiesta di consultazione della planimetria, attiva il servizio di estrazione di copia della planimetria richiesta e la rende disponibile nell’area riservata del delegato.
Contestualmente, verrà fornita notifica al delegante dell’erogazione del servizio, mediante comunicazione effettuata a mezzo posta elettronica all’indirizzo indicato in sede di consegna della delega e sull’area riservata.
Riguardo alla città metropolitana di Firenze le proiezioni di un incremento dei costi in edilizia da qui a gennaio 2023 del 10% rispetto a oggi, previsione definita ottimistica, “produrrebbe di fatto più o meno sull’80% del territorio la non convenienza economico-finanziaria a rigenerare”, al netto dell’impatto positivo dei bonus fiscali.
E’ quanto emerso dal convegno organizzato a Firenze dal Collegio degli Ingegneri della Toscana sul tema del boom dei prezzi in edilizia.
“Lo scenario di una contrazione dell’attività edilizia molto significativa al termine del bonus, sulla base dei dati che abbiamo analizzato, è più che concreta”, ha detto Fabrizio Battisti, ricercatore del Dipartimento di architettura dell’Università di Firenze, secondo cui “a fronte di un incremento dei valori immobiliari di mercato, e adesso bisognerà anche vedere che cosa succederà con l’inflazione, con coefficienti angolari ridotti rispetto agli incrementi dei costi, di fatto si va verso un freno sensibile all’edilizia”.
Fonte: Agenzia Ansa
Al gallo Garibaldi piace cantare. Gli piace tanto, e gli piace farlo la mattina presto. Già alle 4 del mattino. Così, da un anno ha innescato le proteste dei vicini del pollaio dove vive, a Copparo, in provincia di Ferrara, dove è scoppiato un vero e proprio caso. Con tanto di petizione contro, e un summit fissato per venerdì prossimo per cercare una soluzione al problema.
Come racconta il quotidiano locale “La Nuova Ferrara”, con l’arrivo del caldo e le finestre aperte, il rumore del “chicchirichi” è tornato a sentirsi. Troppo, e troppo forte, per qualcuno. Ma il problema è che Garibaldi non ha proprietari: è un gallo gagliardo fuggito dal mercato del venerdì e finito in un cortile di viale Carducci, dove ora vive. E addirittura i vicini lamentano aver trovato anche compagnia di una gallina, Biancaneve.
La voglia di libertà del gallo gli ha fatto guadagnare questo nome e il simbolico acquisto a un euro da parte di Alberto Vezzali, proprietario della casa dove si è trasferito il gallo. Ma c’è chi si lamenta per il canto, tanto che ci fu una vera e propria crociata a sua difesa, grazie anche all’impegno di Giovanni Mazzorana, animalista e politico copparese che ha portato la storia in televisione, con un servizio girato a Copparo. Poi il caso è rimbalzato sul gruppo Facebook “Sei di Copparo se…” che ha fatto un concorso fotografico e l’immagine più votata del gallo è tuttora simbolo della pagina social.
Ma, dopo un anno, è di nuovo polemica. Il gallo canta prima dell’alba e dai condomini vicini è ripartita la protesta, con raccolta firme presentata a inizio settimana al comando della polizia locale dell’Unione. Tanto da innescare anche liti, verbali, offese allo stesso Vezzali, “l’ultima lunedì mattina – racconta al quotidiano – quando una signora dal condominio vicino mi ha urlato “Si vergogni, non ne possiamo più”, frase seguita da un’offesa al mio indirizzo. Io sono stato zitto, ma non è una situazione accettabile anche perché, lo ripeto, ancora una volta, Garibaldi non è mio così come non è mia Biancaneve”.
Fonte: Agenzia Ansa
Ha annunciato che dormirà in auto, davanti al palazzo di giustizia di Sulmona, l’inquilina della palazzina di via Avezzano che ha dovuto abbandonare la sua abitazione, in esecuzione di un’ordinanza giudiziaria di sgombero, per consentire l’avvio dei lavori per il superbonus 110. La donna, al momento dell’arrivo dell’ufficiale giudiziario e delle forze dell’ordine, non ha fatto particolari proteste, limitandosi ad esprimere tutta la sua rabbia a voce alta.
Nei mesi scorsi alla donna erano state proposte soluzioni al suo caso, con l’offerta di alloggio in altri appartamenti. Offerte rifiutate. D’altronde l’assemblea di condominio ha deciso all’unanimità di procedere ai lavori nella palazzina perché dichiarata inagibile e pericolosa per chi vi abita.
La stessa inquilina aveva approvato i lavori, ma successivamente è tornata sui suoi passi, dicendosi contraria ad abbandonare l’abitazione per motivi gravi di salute. Il giudice ha respinto il ricorso della donna, fissando l’udienza di merito a luglio prossimo ed emettendo l’ordinanza eseguita.
“Dormirò per strada, voglio essere libera e indipendente non voglio dipendere da nessuno, né voglio la carità delle persone o essere compatita” ha detto la donna andando via dall’abitazione.
Fonte: Agenzia Ansa
Il tema delle pulizie condominiali è da sempre motivo di litigio e di dibattito in ogni assemblea condominiale.
Comprendere come ripartire in modo equo le varie spese comuni tra i condomini, non è semplice. E infatti sono numerosi i casi che la giurisprudenza ha dovuto affrontare. Per questo motivo diverse norme del Codice Civile disciplinano la materia.
Le norme contenute nel Codice Civile per disciplinare la ripartizione delle spese condominiali sono:
• art. 1117 c.c.: disciplina che le scale interne e quelle esterne, comprese quelle al piano terra con accesso alla strada, sono di proprietà dei condomini e in quanto tali è compito di tutti gli inquilini contribuire alla sua pulizia e manutenzione. Tali spese devono essere ripartite e sostenute tra ciascuno dei condomini nelle modalità disciplinate. Tra i condomini vengono inclusi, oltre agli inquilini, anche i proprietari di negozi, garage, laboratori, studi privati, etc.;
• art. 1123 c.c.: sancisce che le spese debbano essere ripartite secondo l’utilizzo del bene. La spesa verrà dunque regolata sulla base del piano in cui il condomino risiede (il condomino che abita al primo piano pagherà meno di chi vive al quarto);
• art. 1130 c.c.: il ruolo dell’amministratore, è quello di inserire l’argomento all’ordine del giorno, al fine di regolare eventuali litigi e inadempienze;
• art. 1136 c.c.: nel secondo e terzo comma viene disciplinata la modalità di votazione della delibera relativa alle pulizie condominiali. Tale votazione prevede due momenti: nella prima convocazione viene richiesta la metà più una dei voti favorevoli; nella seconda convocazione è sufficiente il voto di un terzo dei partecipanti;
• art. 1134 c.c.: disciplina che la manutenzione e la pulizia delle scale deve essere ripartita per metà in virtù del valore dei singoli piani, per l’altra proporzionalmente all’altezza di ciascun piano dal suolo.
Il potere decisionale degli inquilini viene pertanto espresso mediante la loro partecipazione all’assemblea e al conseguente voto sull’argomento.