Con l’arrivo della stagione più fredda, accendere un camino casa è la soluzione ideale per conferire agli ambienti il giusto comfort termico. L’installazione di un camino è un’operazione che deve essere eseguita con attenzione per garantire il corretto funzionamento dell’impianto e ottenere un notevole risparmio sui consumi del riscaldamento.
Uno dei primi aspetti da prendere in considerazione quando si sceglie di installare un camino in casa è il modello. Questo dipende principalmente dalla funzione che il camino dovrà assolvere: se puramente estetica o funzionale. La scelta è ampia. A partire dai caminetti aperti, più belli alla vista ma meno efficienti dal punto di vista funzionale in quanto il calore tende a disperdersi per quasi il 70%. I caminetti aperti ventilati, che mantengono la classica forma dei caminetti aperti permettendo, però, al calore di propagarsi in maniera più uniforme, senza dispersioni eccessive. Camino chiuso, ventilato o meno, esteticamente meno gradevole, ma che sfrutta al meglio la combustione per una maggiore efficienza in termini di resa del riscaldamento. Termocamini, che hanno nella resa calorica il loro punto di forza e sono inoltre disponibili in diversi stili in termini estetici.
Per funzionare, un camino ha bisogno di materiale combustibile, diverso a seconda delle sue caratteristiche. I caminetti a legna, che rappresenta la più classica ed economica soluzione per i camini aperti tradizionali, ma è severamente vietata in alcune zone del Paese a causa di un elevato inquinamento atmosferico. caminetti a pellet, che, anche se si consuma rapidamente, offre una resa migliore in termini di impatto ambientale e bassi costi. Caminetti a bioetanolo, che, nonostante la bassa resa estetica, offrono un’ottima resa calorica. Caminetti elettrici, che, usando la corrente come fonte di alimentazione, hanno costi in bolletta molto elevati e offrono un riscaldamento minimo.
La Regione Abruzzo ha riconosciuto al Comune di Chieti altri due finanziamenti per la riqualificazione, messa a norma ed efficientamento energetico anche degli alloggi di edilizia residenziale pubblica. Si tratta degli edifici ubicati in via degli Ernici e di via Maiella, rispettivamente per 843.753,41 e 1.065.628,74 euro.
I progetti erano stati presentati lo scorso dicembre dagli uffici delle politiche della casa. Il Comune aveva chiesto verifiche a fronte di una prima mancata comunicazione dei finanziamenti. Ora le risorse sono confermate e la progettazione adottata dal Comune ha ottenuto un punteggio altissimo rispetto a tutti gli elaborati ricevuti.
Per la prima volta nella storia della città, ci sarà una dotazione di 3.700.000 euro di fondi per riqualificare gran parte del patrimonio immobiliare. Azioni attese da molti anni. Al punto che gli inquilini anni fa protestarono contro il Comune per avere attenzione.
Sono previsti interventi di riqualificazione e recupero primario con miglioramento sismico ed efficientamento energetico degli alloggi Erp in via degli Ernici per un importo di 843.753,41 euro. In via Maiella gli interventi ammonteranno a 1.065.628,74 euro. Queste risorse vanno ad aggiungersi al milione e 800.000 euro per la riqualificazione degli alloggi di via delle Robinie, delle Acacie e via Prati.
FONTE: Agenzia Ansa
Proroga del bonus mobili 2022 nella legge di bilancio 2022. Due le novità, rispetto alla prima bozza della manovra, che prevedeva il limite di 5000 euro. Innanzitutto Il tetto di spesa, che era di 16mila euro nel 2022, scende a 10mila euro (mentre nella prima bozza della legge di bilancio era di 5mila euro). Inoltre, la proroga del bonus non sarà solo per il 2022, ma per tre anni, fino al 2024. Il tetto di spesa passerà però a 5mila nel 2023 e 2024.
Per avere diritto al bonus mobili è necessario acquistare mobili ed elettrodomestici in classe energetica A +, A per i forni, e gli elettrodomestici devono essere dotati di etichetta energetica. Per ottenere la detrazione occorre effettuare i pagamenti con bonifico o carta di credito, mentre non è agevolabile il pagamento effettuato in contanti, con assegni o con altri mezzi. È ammesso il finanziamento a rate.
Come riporta la guida dell’Agenzia delle Entrate, rientrano nella detrazione del bonus mobili anche le cucine e i mobili realizzati su misura da artigiani. Inoltre rientrano nel bonus mobili: letti, armadi, cassettiere, librerie, scrivanie, tavoli, sedie, comodini, divani, poltrone, credenze, materassi, apparecchi di illuminazione come lampadari, lampade da terra e da tavolo etc. Sono esclusi dal Bonus porte, pavimenti, tende e complementi di arredo Non rientrano nella detrazione aspirapolvere, scope elettriche e apparecchiature per la pulizia, macchine per cucire o per maglieria, tessitrici, ferri da stiro, tostapane, friggitrici, frullatori, macina caffè, phon e piastre per capelli, coltelli elettrici, spazzolini elettrici, rasoi elettrici, apparecchi per massaggi, sveglie, orologi, scaldabagno o boiler elettrici, bilance, computer, stampanti, telefoni, videocamere, televisori, tablet, smart TV, trapani.
Il bonus mobili 2022 si richiede indicando le spese sostenute nella dichiarazione dei redditi, ma spetta solo al contribuente che usufruisce della detrazione per le spese di intervento di recupero del patrimonio edilizio. Il bonus mobili 2021 spetta infatti solo nel momento in cui viene realizzata una ristrutturazione edilizia, sia su singole unità immobiliari residenziali sia su parti comuni di edifici, sempre residenziali. Nel caso di interventi su parti condominiali – come guardiole, appartamento del portiere, lavatoi -, i condòmini hanno diritto alla detrazione, ciascuno per la propria quota, solo per i beni acquistati e destinati ad arredare queste parti. Se vengono acquistati arredi per la propria abitazione, il bonus mobili 2022 non è concesso.
Per quanto riguarda il bonus mobili 2022, non è possibile optare per lo sconto in fattura o la cessione del credito, ma solo per la detrazione nella dichiarazione dei redditi.
L’Agenzia delle Entrate, nella risposta al quesito di un contribuente, ha sottolineato che se le spese per ristrutturare l’immobile sono state sostenute solo da uno dei coniugi e quelle per l’arredo dall’altro, il bonus per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici non spetta a nessuno dei due.
I collaboratori di studio dei professionisti abilitati ai servizi telematici di presentazione documenti possono, se in possesso di specifiche delega e abilitazione, consultare online le planimetrie catastali. L’Agenzia delle entrate, in attuazione di quanto previsto dal provvedimento dell’11 febbraio 2021 (vedi articolo “Planimetrie catastali: in arrivo nuove modalità di consultazione”), ha attivato le modalità che lo consentono, con un annuncio sul proprio sito.
Si tratta, in particolare, degli assistenti di:
• tecnici abilitati alla presentazione telematica degli atti di aggiornamento catastale o ad adempimenti connessi alla stipula di atti relativi a un immobile e incaricati da uno dei titolari di diritti reali sull’immobile o dall’autorità giudiziaria
• notai, incaricati di stipulare atti relativi a un immobile.
In attuazione del provvedimento direttoriale 11 febbraio 2021, l’accesso al servizio di consultazione delle planimetrie è consentito anche per altri atti o attività concernenti l’immobile, purché insiti nell’incarico conferito da parte di soggetto legittimato.
Così come anticipato, i collaboratori professionali già abilitati al servizio telematico di presentazione documenti, per accedere alla consultazione, devono essere specificamente abilitati al servizio dal “responsabile della gestione del collegamento”, attraverso la funzione “Gestione Utenti” presente sulla piattaforma Sister. Una volta autorizzati, infatti, devono inviare una richiesta, sottoscritta con firma digitale, contenente la specifica dichiarazione relativa all’incarico professionale ricevuto per la redazione di atti tecnici di aggiornamento del catasto edilizio urbano, o di adempimenti connessi alla stipula di atti relativi agli immobili.
Il servizio è gratuito e, per ulteriori informazioni, è possibile rivolgersi al portale dell’assistenza.
FONTE: FiscoOnline
Le risorse per l’edilizia da Pnrr e Superbonus 110% per il Veneto ammontano a 7 miliardi di euro, pari al 9% degli 87,3 miliardi totali, e risultano concentrati maggiormente nella Missione 2 “Rivoluzione verde e transizione ecologica”.
Lo rende noto l’Associazione dei costruttori edili Ance Veneto. Per il Superbonus 110%, gli interventi con almeno un’asseverazione protocollata al 31 dicembre 2021 in Veneto raggiungono quota 12.646, seconda regione in Italia dopo la Lombardia, e valgono 1,6 miliardi di euro. Per il presidente di Ance Veneto, Paolo Ghiotti, “il Pnrr è una grande opportunità ed il nostro territorio grazie anche al lavoro dei Comuni e della Regione si dimostra attrattivo. Si tratta di risorse che, insieme alla spinta del Superbonus, per il settore edile possono avere un impatto estremamente positivo. Questo, purtroppo, si scontra con i problemi che attanagliano l’edilizia da mesi come i costi delle materie prime e la difficoltà a reperirle, la mancanza di addetti ed ora anche il caro energia che rischia di avere effetti devastanti. Vi è poi un problema che tocca da vicino i piccoli Comuni, ovvero il fatto che non sono attrezzati dal punto di vista del personale e delle professionalità per seguire le procedure progettuali. Una soluzione potrebbe essere la costituzione di un gruppo di tecnici competenti con regia provinciale in grado di supportare i piccoli Comuni. Su questo fronte Ance Veneto è a disposizione per individuare soluzioni e fornire il proprio punto di vista essendo un interlocutore serio ed affidabile. Non vorrei che le attività malavitose mettessero gli occhi su queste risorse infiltrandosi attraverso imprese che non rispettano le regole e con governance poco trasparenti”, conclude.
FONTE: Agenzia Ansa
Gli elenchi prezzo delle opere edili e non edili sono stati aggiornati dalla Camera di commercio di Bolzano, da lvh.apa Confartigianato imprese, da Assoimprenditori Alto Adige, da Unione commercio turismo e servizi Alto Adige, da CNA-SHV Unione Provinciale degli Artigiani e Piccole Imprese e dal Comitato interdisciplinare degli ordini tecnici e dei collegi, dal Consorzio dei Comuni della Provincia di Bolzano in cooperazione con la Provincia Autonoma di Bolzano.
Nella versione aggiornata degli elenchi prezzo sono state aggiunte e modificate complessivamente oltre 1.300 posizioni. Considerato che sono tuttora in atto oscillazioni dei prezzi di alcuni materiali da costruzione è possibile che vengano approvati alcuni adeguamenti dei prezzi nel corso dell’anno. Per concludere quanto intrapreso l’anno scorso, l’edizione degli elenchi prezzo 2022 include altresì ulteriori analisi dei prezzi in formato digitale disponibili sul sito dell’Agenzia per i contratti pubblici (ACP).
In totale sono state inserite più di 1.600 analisi dei prezzi. Assieme alla digitalizzazione delle analisi dei prezzi, è stata portata avanti anche la rilevazione dei prezzi elementari. Negli elenchi prezzo 2022 sono stati rilevati i prezzi elementari per quanto riguarda i noli, bitume, inerti, additivi per conglomerato cementizio, legname, pietre artificiali (laterizi, blocchi, ecc.), materiali impermeabilizzanti, materiali coibenti e insonorizzanti, calcestruzzo armato precompresso, malte e acciaio laminato e per alcune posizioni sono stati adeguati i prezzi. Fin d’ora sono anche disponibili sul sito dell’ACP le analisi dei prezzi delle lavorazioni finora approntate, l’elenco delle posizioni di prodotti e lavorazioni rispettose dei criteri ambientali minimi, nonché delle posizioni utili per la determinazione dei costi per la sicurezza.
Nel corso dell’anno potranno essere aggiunti gli elenchi di prodotti e lavorazioni che rispettano i criteri ambientali minimi pubblicati in altri prezzari regionali e le eventuali variazioni prezzi rilevate ed approvate durante l’anno.
FONTE: Agenzia Ansa
Fino ad ora sono 21 i governi europei che hanno assunto misure per rispondere al caro-bollette scatenato dall’aumento dei prezzi di gas ed elettricità. Sostegni al reddito, aiuti di Stato alle imprese e sgravi fiscali mirati sono le vie privilegiate.
Ecco gli interventi nei principali Paesi:
* GERMANIA – Il nuovo governo di Olaf Scholz ha tagliato di quasi il 43% la tassa di sostegno alle rinnovabili (che ha un costo annuo medio di 222 euro) e sta valutando lo stanziamento di 130 milioni di euro per le famiglie in difficoltà a pagare il riscaldamento. Nel frattempo, E.ON è diventato il primo grande fornitore di energia tedesco a sospendere temporaneamente i nuovi contratti di fornitura di gas per i clienti residenziali.
* FRANCIA – Parigi ha scelto di contenere i prezzi regolamentati del gas fino alla fine di giugno 2022. I mancati ricavi dei fornitori saranno compensati dal bilancio statale. Annunciato anche un bonus governativo di 100 euro per consentire alle classi medie di far fronte al caro-benzina.
* SPAGNA – Madrid ha offerto buoni e sovvenzioni alle famiglie e ha modificato fino ad aprile 2022 la cosiddetta tariffa di ultima istanza per il gas, a tutela dei piccoli consumatori.
* PAESI BASSI – L’esecutivo di Mark Rutte ha varato un pacchetto temporaneo una tantum che include la riduzione delle tasse sull’energia nel 2022 per famiglie e Pmi. Previsto anche un budget mirato per le fasce vulnerabili.
* POLONIA – Ridotta l’Iva sul gas naturale dal 23% all’8% (da gennaio a marzo).
* BELGIO – Ampliato il fondo per il gas e l’elettricità per dare ulteriore aiuto finanziario alle famiglie non ammissibili alle tariffe sociali.
* GRECIA – Atene ha deciso di posticipare i pagamenti per l’utilizzo della rete a media tensione per l’industria e altre attività da novembre 2021 ad aprile 2022. Erogati anche buoni alle famiglie.
FONTE: Agenzia Ansa
La Regione Campania ha trasmesso al Ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibile, l’elenco dei progetti ammessi e di quelli finanziati nell’ambito del Fondo Complementare PNRR “Sicuro, verde e sociale: riqualificazione edilizia residenziale pubblica”.
Si tratta di 60 interventi, di cui 8 presentati dall’ACER Campania, 2 dal Comune di Napoli e 50 da Comuni appartenenti alla città metropolitana e alle province regionali.
Complessivamente sono stati finanziati progetti per un valore di oltre 295 milioni, una dotazione per la quale, si sottolinea, “la Campania risulta essere la prima regione nel riparto nazionale dei 2 miliardi disponibili. Con le risorse messe in campo, con questo ulteriore fondo che si aggiunge ai numerosi altri previsti e già attivati in attuazione del Programma regionale “Abitare sostenibile”, sarà possibile riqualificare immobili e complessi di edilizia residenziale pubblica, adeguandoli sismicamente ed energeticamente, dotandoli di spazi e attrezzature pubbliche e verdi, rigenerare aree e periferie urbane”.
FONTE: Agenzia Ansa
Italia Solare condivide la necessità di approntare misure in grado di garantire l’immediata riduzione delle bollette di energia elettrica e gas naturale, che stanno minacciando la competitività del tessuto industriale e il benessere delle famiglie nel nostro Paese. Tuttavia, si chiede se siano stati fatti dei calcoli in merito a quante risorse economiche siano necessarie.
“Solo una volta che sono stati fatti calcoli precisi si può capire la strategia da adottare e come intervenire. Se servono 20 o 30 miliardi non si può perdere tempo a parlare di extraprofitti, ma è necessario prevedere un fondo straordinario di supporto a famiglie e imprese per sopravvivere nel 2022 e in parallelo adottare un piano efficace per svincolarsi dal gas”, commenta Paolo Rocco Viscontini Presidente di Italia Solare.
Le parole espresse dal Ministro Cingolani durante la sua audizione in Senato non aiutano a capire le intenzioni del governo e rischiano di generare molti malintesi. La partita è così grave e urgente da richiedere massima condivisione, trasparenza e chiarezza, oltre a un rigore tecnico imprescindibile.
“A nostro giudizio – sostiene l’associazione – in nessun modo si dovrebbe ricorrere a interventi tali da alterare il funzionamento del mercato e soprattutto i rapporti tra i soggetti dell’intera filiera. In particolare, nel caso dell’energia elettrica, non riteniamo possibile l’introduzione o il rafforzamento di forme di ritiro amministrato dell’energia a opera di soggetti istituzionali, che dovrebbero semmai essere incaricati di fornire opportune garanzie agli operatori di settore a sostegno dell’efficiente funzionamento del mercato”.
Italia Solare ribadisce la propria posizione, già espressa nella lettera indirizzata al Presidente del Consiglio Mario Draghi a fine anno: gli operatori del fotovoltaico sono disponibili a fare la loro parte, ma solo ed esclusivamente mettendo un limite massimo ai prezzi di vendita dell’energia sul mercato e non toccando in alcun modo le tariffe incentivanti dei conti energia, se e solo se i soldi trattenuti verranno restituiti in modalità da concordare e se tutti partecipano allo sforzo, a cominciare da chi produce e vende i combustibili fossili, per arrivare ai concessionari che devono abbassare i loro guadagni.
“È arrivato il momento di intaccare i sussidi ai combustibili fossili, perché altrimenti ci troviamo al paradosso di andare a toccare chi ha investito nelle rinnovabili, senza intaccare invece il mondo dei fossili che è quello che ci ha portato al disastro in cui ci troviamo. I sussidi alle fossili sono oltre i 10 miliardi di euro all’anno e devono essere urgentemente rivisti”, commenta Rocco Viscontini.
Fondamentale è che ci sia una convocazione delle parti chiamate in causa perché scelte così importanti vengano prese in seguito a un veloce ed efficace confronto con le associazioni più rappresentative del settore.
La proposta di riaprire i giacimenti nazionali è antistorica, miope e certamente non influirà sul prezzo delle bollette – sostiene l’associazione -. Il prezzo del gas in Europa si forma all’hub olandese ed è ormai condizionato dal prezzo asiatico. Il gas estratto in Italia sarebbe una goccia nel mare che automaticamente entrerebbe nel mercato e assumerebbe un valore uguale al resto del gas movimentato (centinaia di miliardi di mc/anno). Abbiamo molti dubbi che la vendita del gas nazionale si svincoli completamente dalle logiche dei prezzi di mercato internazionali a cui siamo indissolubilmente legati. Senza contare che i tempi necessari per riattivare i giacimenti sono molto lunghi, mentre molti GW di rinnovabili, fotovoltaico in testa, possono essere messi in campo in poche settimane o mesi.
ITALIA SOLARE è dell’opinione che sia necessario lavorare a misure di lungo termine, volte a esempio alla promozione dei PPA (Power Purchase Agreement) di energia rinnovabile che sono la soluzione per aiutare da subito i consumatori industriali e residenziali.
Sia dal lato dell’offerta sia della domanda sono giunti segnali inequivocabili di un’ampia disponibilità all’attivazione di contratti di questo tipo, se viene garantito un contesto normativo che riduce gli ostacoli alla loro stipula. In tal senso vale la pena ribadire che andrebbe favorita (o resa obbligatoria) la vendita di energia da parte dei produttori agli operatori del mercato libero, in modo da aumentare al massimo la liquidità dell’offerta.
“È il momento di guardare alle soluzioni concrete ed efficaci già presenti nel nostro Paese, senza andare a cercare tecnologie, come il nucleare, o soluzioni francamente inaccettabili per le tempistiche e i risvolti ambientale ed economici che hanno”, conclude il Presidente di Italia Solare.
FONTE: Comunicato Stampa ITALIA SOLARE
Sono in arrivo in Piemonte 85 milioni di euro per l’efficientamento energetico di 1.914 alloggi di edilizia popolare. Sono risorse che attingono al fondo complementare del Pnrr destinato al Programma ‘Sicuro verde e sociale: riqualificazione dell’edilizia residenziale pubblica’ presentato dal presidente della Regione Alberto Cirio e dall’assessore alla Casa Chiara Caucino.
Un finanziamento fondamentale per dare un impulso decisivo all’edilizia residenziale pubblica – spiegano Cirio e Caucino – a fronte di un piano che ha visto la preziosa collaborazione dei Comuni (hanno risposto al bando in 88) delle 3 Atc regionali”. “La casa, – ha aggiunto Cirio – è un diritto inalienabile e siamo convinti che solo con una collaborazione con tutti i soggetti coinvolti si possa arrivare a garantirlo. Quest’anno anche la Regione cambierà casa e si trasferirà nel Grattacielo e auspico che i piemontesi che ne hanno bisogno trovino la loro giusta situazione abitativa”. L’obiettivo del Pnnr – è stato spiegato – è la sostenibilità ambientale e per fare questo sono stati fissati paletti precisi come il risparmio del 35% del consumo medio ad alloggio oggetto di intervento con relativo incremento minimo di 2 classi energetiche. Per quanto riguarda la suddivisione delle risorse, il 20,5% sarà destinata nell’Ambito Nord (Atc e Comuni), il 55,6% nell’Ambito Centro e il restante 23,9% all’Ambito Sud. L’assessore Caucino ha poi annunciato, a seguito di questa prima tranche di interventi, il cui piano di finanziamento dovrà essere approvato dal Ministero entro marzo e i cui lavori dovranno concludersi nel 2026, una seconda tranche di per altri 2.000 alloggi per una cifra intorno ai 99 milioni.
FONTE: Agenzia Ansa