I dati Istat registrano una robusta ripresa delle compravendite immobiliari nel 2° trimestre del 2021, con un aumento del +73% rispetto all’anno prima e del +23% rispetto al 2019. C’è il pericolo che la revisione delle rendite catastali freni la ripresa
Come ha comunicato oggi l’Istat, il mercato immobiliare è tornato vivace. Nel secondo trimestre di quest’anno, l’espansione dei volumi di compravendita, rispetto allo stesso periodo del 2020, ha registrato una variazione tendenziale del +73,4%, secondo i dati dell’Osservatorio del Mercato Immobiliare dell’Agenzia delle Entrate per il settore residenziale. Si tratta di un aumento largamente imputabile alle misure adottate per il contenimento del Covid-19 che hanno drasticamente limitato la possibilità di stipulare i rogiti notarili, ma emerge un altro elemento positivo: la variazione rispetto al secondo trimestre del 2019 (non infuenzata quindi dalle misure di lockdown) è comunque marcata (+26,1%), a conferma del contesto di chiara ripresa del mercato immobiliare residenziale.
«Nonostante non si sia mai fermato del tutto, neanche durante il periodo del lockdown, il mercato delle compravendite immobiliari sta vivendo una nuova rinascita» dichiara Ansano Cecchini, presidente e amministratore delegato di Euroansa, società di mediazione con più di 600 collaboratori e oltre 200 agenzie distribuite in tutta Italia.
«La ripresa economica che si registra e la ritrovata fiducia sul perdurare della crescita spingono molte famiglie a intraprendere l’importante scelta dell’acquisto della casa. La recuperata attenzione ai beni durevoli è sostenuta da tassi bancari ancora molto bassi, con rate mensili inferiori all’affitto che invitano a investire sugli immobili. In un contesto così favorevole per il settore – prosegue Cecchini -, ci auguriamo solo che l’aggiornamento delle rendite catastali non provochi una frenata alla frenesia di oggi. Sarebbe un peccato che il fortissimo indotto dell’immobiliare, che dopo anni di contrazione è tornato a crescere, subisse uno stop a causa di una revisione troppo accentuata. Gli introiti che le nuove rendite catastali porterebbero allo Stato verrebbero a sostituirsi a quelli derivanti dalle vendite, con una ricaduta negativa su tutta la filiera delle costruzioni.
Auspichiamo che le modifiche vengano almeno introdotte gradualmente, in modo da non spaventare le famiglie che stanno realizzando il sogno della loro vita di comprare casa».
Fonte comunicato stampa Euroansa S.p.A