A cura di Andrea Tolomelli – Presidente Abiconf
Una norma, l’articolo 28, del Regolamento edilizio di Bologna – un tomo di quasi duecento pagine – entrato in vigore lo scorso 9 dicembre 2020, rischia di limitare fortemente il ricorso alle agevolazioni fiscali del super bonus per le opere di riqualificazione connesse.
Difatti, è previsto che per gli interventi di c.d. secondo livello (cioè le ristrutturazioni che interessano l’involucro edilizio per una superficie superiore al 25% della superficie disperdente lorda dell’edifico e possono interessare l’impianto termico) l’edificio sia progettato in modo che la classe di prestazione energetica risulti non inferiore ad “A1” e che il valore dell’indice di prestazione energetica primaria non rinnovabile sia non superiore a 60kwh/mq.
Per poi non parlare del caso d’interventi di c.d. primo livello (cioè le ristrutturazioni che interessano l’involucro edilizio per una superficie superiore al 50% della superficie disperdente lorda dell’edifico comprendendo anche la ristrutturazione dell’impianto termico) per i quali è disposto che, l’edificio sia progettato in modo che la classe di prestazione energetica risulti non inferiore ad “A3”e che il valore dell’indice di prestazione energetica primaria non rinnovabile sia non superiore a 30kwh/mq.
Vengono così di fatto innalzati spropositatamente i requisiti prestazionali richiesti per tali interventi di ristrutturazione e ciò soprattutto rispetto al già complicato “salto” di due classi energetiche richiesto per poter usufruire degli sgravi fiscali del 110%.
Ciò comporterà, di fatto, l’impossibilità per i proprietari d’immobili nella città metropolitana di Bologna di poter riqualificare i propri fabbricati usufruendo dei benefici fiscali del 110%messi a disposizione dal Governo. Per la gran parte del patrimonio immobiliare esistente, che si trova in classe “G” o “F”, arrivare alle classi “A1” o “A3”, è un miraggio soprattutto se pensiamo che, il raggiungimento di tali livelli potrà essere ottenuto solo agendo in maniera invasiva all’interno delle proprietà immobiliari con interventi alle finestre o all’impiantistica privata.
Per i Condomini tali prescrizioni regolamentari rendono pressoché impossibile l’esecuzione delle opere posto che, come noto, gli interventi in proprietà privata – allo stato dell’attuale legislazione – debbono essere autorizzati dai singoli proprietari e non possono essere compromessi da una delibera assembleare di maggioranza.
Motivo per il quale, in molti casi i lavori sono stati deliberati solo ove il “salto” di due classi energetiche è indipendente da opere nelle proprietà private.
Ad oggi, voglio ancora credere che, la norma sia un refuso o un retaggio precedente alle disposizioni sul super bonus, ma nel contempo occorre evidenziare come la situazione attuale, ove non prontamente corretta, determinerà un ingiustificato trattamento discriminatorio del proprietario bolognese rispetto ad altri sul territorio nazionale e tra l’altro sarà all’origine di sicuri molti contenziosi che nasceranno rispetto ad incarichi tecnici ed appalti già conferiti.
Difatti, come noto, l’esecuzione d’interventi agevolati al 110% richiedono onerose indagini e valutazioni tecniche che vanno avviate mesi prima dell’esecuzione delle opere e se non confermate nell’esecuzione materiale delle stesse non potranno essere recuperate fiscalmente né tantomeno cedute.
Molti incarichi risalgono a prima dell’entrata in vigore del Regolamento edilizio e della effettiva conoscenza del mondo tecnico che solo in questi ultimi giorni sta effettivamente realizzando la portata ostativa delle norme in parole.
Anche nell’interesse dell’economia territoriale che ha bisogno di tali commesse per l’uscita dalla crisi in atto si auspica un pronto riscontro delle forze politiche ed amministrative per la correzione del Regolamento Edilizio.
L’urgenza è anche data dal fatto che, in questi e nei prossimi giorni si stanno tenendo le assemblee di condominio – molte con modalità in videoconferenza recentemente legittimata dal Legislatore nazionale – per le delibere necessarie e dunque occorrono certezze sul punto.
Tra l’altro è bene evidenziare le tante difficoltà che stanno affrontando proprietari ed Amministratori d’immobili in questo periodo pandemico per cercare di formare utilmente e correttamente idonei deliberati assembleari per avviare i lavori ed usufruire delle agevolazioni fiscali connesse. Inoltre, gli Amministratori di Condominio che da mesi stanno studiando la normativa sul super bonus – impegnandosi in specifici corsi di aggiornamento professionale – rischiano così di aver fatto un inutile sforzo di apprendimento posta la difficoltà applicativa della normativa nel Comune di Bologna.
Speriamo dunque che, in questo breve periodo di salvaguardia dall’entrata in vigore del Regolamento Edilizio si operino gli stralci e modifiche necessarie ad evitare i suddetti ostacoli alla piena applicazione della normativa nazionale del super bonus 110 % nel territorio di Bologna.