Consumerismo No profit: pratiche a rilento, cantieri bloccati, speculazioni su prezzi e vere e proprie truffe limitano i benefici del Superbonus
Il Superbonus al 110% se da un lato rappresenta una opportunità per i cittadini e un valido impulso al rilancio economico del paese, dall’altro si sta trasformando in una corsa ad ostacoli per migliaia di utenti e condomini che hanno deciso di approfittare dell’incentivo per ristrutturare palazzi e abitazioni, dando vita a speculazioni e in alcuni casi a vere e proprie truffe. Lo denuncia oggi Consumerismo, che ha realizzato una guida con le principali criticità che stanno interessando il Superbonus al 110%.
AUMENTO PREZZI E SPECULAZIONI Dall’introduzione del Superbonus si è assistito ad un aumento progressivo e vertiginoso dei prezzi sia delle materie prime che delle attrezzature e della manodopera, tutti sempre più introvabili – spiega Barbara Puschiasis, responsabile della consumer protection di Consumerismo – L’acciaio ha segnato un +130%, il legno un +100% così come tutti i prodotti collegati all’isolamento termico e, quindi, al Superbonus. E così se fino a due anni fa il costo di un cappotto era di circa 40 euro al mq oggi si arriva anche a superare i 100 euro al mq.
BLOCCO DEI LAVORI La conseguenza del caro prezzi in edilizia ha portato al blocco di diversi cantieri perché i computi di qualche mese non sono più attuali e rendono antieconomico per le imprese l’intervento. Inoltre la difficoltà di reperire ponteggi e materie prime nonché forza lavoro anche in considerazione del numero di cantieri in essere sta producendo un cortocircuito. Tante domande di intervento e poca offerta di manodopera e materiali. …e quando si trovano…ecco che arriva la speculazione!
AZIENDE NATE DAL NULLA PER FARE BUSINESS Con l’introduzione del Superbonus sono comparsi “quelli del tutto gratis”! Ben 5000 aziende nate dal nulla solo nei primi mesi. Imprese e professionisti che da subito hanno rappresentato una favola a cui molti consumatori hanno creduto, cioè quella del rifacimento della casa a zero spese. Truffe si sono registrate anche con riferimento ai General Contractor, che hanno incassato acconti dai cittadini per poi sparire nel nulla.
PRATICA A SALTO OSTACOLI Pratiche a rilento a causa di studi di fattibilità a volte complessi con problematiche edilizie da risolvere pena l’impossibilità di accedere al Superbonus, uffici pubblici congestionati a causa anche delle limitazioni Covid, banche alle prese con i tempi per la delibera dei finanziamenti ponte e imprese che devono fare i conti con la scarsità della manodopera e dei materiali nonché l’aumento dei prezzi e costi non deducibili che mettono in dubbio la possibilità di accedere al 110%
SUPERBONUS NON VUOL DIRE RIFARE LA CASA GRATIS: Non tutte le spese degli interventi di riqualificazione rientrano nella detrazione e tetti di spesa previsti per ogni intervento (trainante o trainato) vanno a limitare i costi ammissibili. Ad esempio la sostituzione delle piastrelle del bagno o la cucina nuova non sono coperte dal Superbonus al 110% così come pure non sono detraibili i compensi per il General Contractor.
LE SPESE DEL GENERAL CONTRACTOR NON RIENTRANO NEL SUPERBONUS: Affidare l’intera pratica ed esecuzione dei lavori rientranti nel Superbonus ad un General Contractor è una soluzione che sgrava il committente dalla necessità di coordinare egli stesso gli interventi e l’iter per vedersi assegnato il 110%. Attenzione però che l’Agenzia delle Entrate, con la risposta all’interpello n. 254 del 15 aprile 2021, ha confermato l’esclusione dal Superbonus delle spese relative ai corrispettivi riconosciuti al General Contractor per l’attività di mero coordinamento e per lo sconto in fattura applicato confermando il fatto che non si tratta di costi imputabili alla realizzazione dell’intervento.
Consumerismo No Profit – associazione.consumerismo.it