L’abbassamento progressivo del tetto all’utilizzo del contante, dagli attuali 3.000 euro ai 2mila euro dei prossimi due anni fino alla soglia dei 1000 euro, così come previsto dalla legge di bilancio approvata nella notte tra lunedì e martedì dal Consiglio dei Ministri, qualora confermato nell’ambito della legge di stabilità avrà diversi risvolti anche in ambito condominiale.
Una volta approvata la modifica, infatti, occorrerebbe maggiore attenzione da parte dell’amministratore nella ricezione di pagamenti in contanti, a maggior ragione poiché su tale figura professionale non ricadono gli obblighi stringenti previsti dalla normativa antiriciclaggio (tenuta registri, verifica clientela ecc…). Benché non soggetti, occorrerà comunque rispettare tale limite nelle operazioni condominiali.
In caso di violazione l’amministratore ha l’obbligo di effettuare la segnalazione prevista dalla predetta normativa.
Si ricorda che, ai fini del rispetto della normativa, qualora un inquilino intendesse pagare le rate condominiali con l’utilizzo di moneta contante ciò sarebbe possibile fino al limite previsto dal decreto legislativo 21 novembre 2007 n. 231, modificato dall’art. 19 del D.L. 14/10/2019. Ciò, in prospettiva, consentirebbe all’amministratore di ricevere denaro fino al limite di 1000 euro anche se il pagamento avvenisse in più soluzioni, poiché l’operazione sarebbe comunque configurata come unica.